mercoledì 1 dicembre 2010

Io mi ungo da solo

Stamani mi sono alzato di buon umore con una precisa idea in testa: tranquillizzare i mercati. Sono andato, quindi, al mercato e, bancarella per bancarella, ho raccomandato ad ogni esercente di stare tranquillo, ma non ho comprato niente, salvo un chilogrammo di mandaranci e un filetto di baccalà. Tranne il fruttivendolo e il pescivendolo, tutti gli altri mi hanno cortesemente mandato a quel paese: la metà con questo governo, l'altra con l'opposizione (è un paese decisamente bipolare, l'Italia). Dipoi ho lasciato la piazza e ho ripreso la strada alzando, di tanto in tanto, lo sguardo alle finestre delle case per vedere se vi fossero agguati di palazzo.
È sera: i mandaranci son quasi finiti; il baccalà è all'ammollo. «Se Berlusconi si dimettesse sarebbe un gesto intelligente». Non capisco perché Casini abbia usato il condizionale del verbo essere e non del verbo fare. Forse perché le (eventuali) dimissioni di Berlusconi non passano attraverso la di lui volontà. Verbo passivo quindi. Grande linguaggio criptodemocristiano. Ora metto all'ammollo anche i ceci. Ho il nuovo monocultivar di moraiolo (di Greve). Domani mi tranquillizzo e mi ungo da solo. La speranza da sola non basta.