martedì 7 dicembre 2010

L'enfer, c'est les autres

«1. All'origine esisteva solo lo atman, sotto la forma di Parusa [Uomo cosmico primordiale]. Guardandosi attorno egli non vide altro che se stesso. In primo luogo pronunciò le parole: “Io sono questi” [so'ham]. Donde venne ad essere il nome di “io” [aham]. Da questo deriva che, anche oggi, se si chiama qualcuno, costui risponde in primo luogo:sono io”. Indi dichiara un altro nome, che è il suo. Dato che egli, anteriore ad ogni cosa [purva], ha arso [us] tutti i mali, per questo motivo egli è Parusa [Uomo cosmico primordiale]. In verità, colui il quale così conosce arde chiunque desideri porsi prima di lui.
2. Egli ebbe paura: perché colui che è solo ha paura. Indi considerò: “Di che cosa debbo io avere paura, se nulla esiste fuori di me?” Allora la sua paura svanì. Di che cosa infatti avrebbe dovuto avere paura? Si ha paura di un altro».

Upanisad antiche e medie, a cura di Pio Filippani-Ronconi, Bollati-Boringhieri, Torino 1960

L'altro, quella brutta bestia che riflette le nostre insoddisfazioni, la causa prima dei nostri disordini mentali, dei nostri affanni fisici. L'altro che ha sempre qualcosa in più di noi altrimenti non sarebbe altro, sarebbe miseria, non sarebbe nemmeno degno di una nostra considerazione. L'altro è, invece, presenza a noi continua, scandalo nel quale costantemente inciampiamo. L'altro è il soddisfatto, il realizzato, colui che ha tutto ciò che noi vorremmo avere e non abbiamo, colui che è tutto ciò che noi vorremmo essere e non siamo. L'altro: colui che invidiamo. Falso sole che desertifica le nostre vite, l'altro ci mette addosso una tal sete d'essere che neanche un Gange riuscirebbe a soddisfarla.
Questo altro è un rompicoglioni dell'anima, questa parte bassa del nostro stato transitorio. Cosa fare affinché l'altro non ci tormenti più? Pensare ad altro, uscire da noi stessi, dimezzarsi, separarsi in “i” e in “o”. Int'o culo all'altro, come direbbe l'on. Cetto La Qualunque. 

2 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Per essere facezie ontologiche, pesucchiano comunque ...

Luca Massaro ha detto...

La pesanteur de l'être
:-)