sabato 18 dicembre 2010

Gli altipiani della politica

Può darsi che Giglioli abbia tutte le ragioni del caso ad arrabbiarsi con l'establishment del Partito Democratico. Ma non capisco perché, per spiegare le motivazioni della sua “incazzatura”, usi una similitudine mutuata dal giuoco del calcio

«Come una squadra di calcio che ha rinunciato ad avere uno schema o un gioco e non si allena più da molti anni: allora punta tutto sulle ex mogli degli avversari, sperando che prima della partita gli riempiano il caffè di sonnifero».

Da quando la politica è scesa in campo l'Italia è diventata una palude: mi piacerebbe che i bloggers contribuissero ad elevare la politica ad un'altezza dove si cammina e respira meglio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la metafora sportiva non è una cifra unicamente italiana, dove è stata portata a livello di comunicazione ufficiale guardacaso da un presidente di una squadra di calcio.

un esempio molto noto di parlante sportoghese (questo il nome dato a questo tipo di linguaggio dagli americani, sportuguese) fu richard nixon: dai nastri del watergate emerge che parlava della sua squadra di governo con la metafora della squadra di football, in cui lui era il head coach e gli altri ricoprivano altri ruoli.

l'effetto di quersto sportoghese è trasformare i non partecipanti in spettatori e tifosi, quindi escluderli dal gioco giocato e radicalizzare le posizioni di tifo. è evidente che tutto questo si è realizzato

Luca Massaro ha detto...

Grazie Alex della preziosa notazione "storica"...
:-)

Alessandro ha detto...

per provare a farmi capire da tutti, anche dal mio ortolano!
:-)

Luca Massaro ha detto...

Sospetto però che la "comprensione" passiva non si traduca in "partecipazione" attiva.
In altri termini, l'«ortolano» capisce sì cosa vuoi dire, ma fa un'alzata di spalle e resta "indifferente" (e il giochino qualunquista favorisce sempre il berlusconismo, il leghismo). Se invece l'«ortolano» deve sforzarsi un po' per capire la realtà (politica, in questo caso), allora – forse – si sente nobilitato, si sente in dovere di compiere uno sforzo di comprensione che si traduce in partecipazione.
E poi, caro Alessandro, l'ortolano che ti legge è senz'altro un ortolano laureato... :-D