Tramite
Federica Sgaggio, ho scoperto un articolo di Ernesta* che
invito a leggere, insieme ai commenti dei lettori, molto
interessanti.
Io
estraggo:
«Le tre magistrate che hanno letto la sentenza del processo Ruby esibivano ognuna un'acconciatura improponibile. Due di loro avevano i capelli scarmigliati e arruffati alla moda del '68, senza l'ombra di un colore o di una piega ed anche l'altra dava l'impressione di non aver visto un parrucchiere da anni. D'accordo l'aula di tribunale e il gravoso impegno lavorativo, ma quel look era quasi una divisa politica come usava negli anni della contestazione, per distinguersi dalle bambole cotonate dell'odiata borghesia. Almeno la Boccassini, pur nell'immagine inelegante, mostra un tocco di civetteria nella tintura che la qualifica come “Ilda la rossa”»
Si
attaccano anche ai capelli, pur di trovare il pelo (non nell'uovo).
Non
c'è da stupirsi: chi fonda il valore di una persona
sull'apparenza, cerca
di inquadrarla e definirla secondo i canoni estetici che
le varie epoche propongono. Così facendo, il giudizio, oltre ad
essere parziale e affrettato, penalizza l'immaginazione
costringendola dentro dei banali stereotipi della persecuzione. È
una pratica, questa, da merdine secche, già avvezze nell'esercizio
dello sputtanamento fuori
luogo che
autosputtana e autoimmerda chi lo pratica (ricordo qui il servizio
sul giudice
Mesiano).
Io, per esempio, forse esagerando - prendendo spunto
dalla permalosità
dell'onorevole Ravetto nei
riguardi di quanto Aldo Busi le ha, ieri sera in tv, rinfacciato -,
immagino le tre magistrate senza
mutande, con un bel butt plug inserito da qualche parte, sì da
trattenere il godimento celato del giudizio.
Note
*Gallina
Nella Gabbia?
**Aldo
Busi: «Io mi meraviglio del discorso
dell'onorevole [Ravetto]. Sembra quasi invidiosa della
Gentili [Veronica, attrice, anch'ella ospite della
trasmissione] che non ha mai calato le mutande perché dice:
“Ma come, io è una vita che vado in giro senza e nessuno mi ha mai
chiesto di cavarle». Al che, l'onorevole Ravetto si alza
puntando il dito verso Aldo Busi e lo minaccia con un «Lei è
querelato», dipoi allarga le braccia e fa “ciao ciao” con le mani
al pubblico, come fosse una diva, dicendo altresì: «Io vi saluto».
Molto elegante, non c'è che dire, col suo tailleurino fucsia. Chissà
se aveva le mutande in tinta. Io immagino di sì.
2 commenti:
Ernesta ha scritto due articoli solamente, il primo civetta, per farla passare come esperta di questioni femminili.
Secondo me è Giulianone o Selma, o anche il cagnolino che hanno
La tua ultima supposizione è sublime. Comunque complimenti per le informazioni redazionali...
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