lunedì 24 giugno 2013

L'orientamento di un paese cattolico e cristiano

In attesa che il gruppo parlamentare del Partito Democratico dia ennesima prova della sua melensaggine, ragioniamo su alcuni passaggi di questo articolo redazionale:
Gero Grassi, ex popolare moroteo. "E' un errore- spiega- pensare che gli armamenti servano a conservare la pace. Io mi opporrò sempre a decisioni in netto contrasto con la mia morale e con quello che dovrebbe essere l'orientamento di un paese cattolico e cristiano". E come Grassi sono pronti a bloccare l'acquisto dei cacciabombardieri altri parlamentari di estrazione cattolica, in queste ore sensibilizzati anche dalla rete diocesana. 
Capito? Un parlamentare del Partito Democratico, partito a cui ho dato il voto alle ultime elezioni, dichiara che siccome l'Italia è un paese con l'«orientamento» cattolico e cristiano, allora no, gli F35 non vanno comprati. Mi domando allora, dato tale orientamento, e dato altresì che la Repubblica italiana ha avuto, dal suo nascere e per un quarantennio, un incontrastato dominio democristiano (molto moroteo, tra l'altro), perché il Paese cattolico e cristiano è dotato di un esercito ben equipaggiato e rifornito, nel corso degli anni, di armamenti di vario genere e tipo, aeronautici, navali e di terra? Perché, insomma, non abbiamo soltanto Guardie Svizzere?
Contrari a questa impostazione una parte dei deputati democratici, moderati ma anche ex Ds, che sottolineano l'impatto che avrebbe il congelamento della commessa sulle imprese italiane coinvolte nella costruzione degli aerei, tra le quali Alenia e altre società legate a Finmeccanica. 
Certo che stornare 14 miliardi di euro dalle spese militari per indirizzarle, per esempio, a impedire l'aumento di un punto percentuale dell'Iva è un argomento che ha molta presa popolare. Però, siamo realisti: comprare armi da parte dello Stato è una sorta di spesa pubblica che “crea” (o mantiene) occupazione. Inoltre, occorre riflettere sul fatto che gli Stati, tutti (o quasi), Italia compresa, sono “obbligati” annualmente a spendere un certo budget in spese militari - e questo accadrà fintato che ci saranno gli eserciti. Cioè a dire: l'onorevole Gero Grassi farebbe meglio a proporre una mozione contro l'Esercito Italiano in sé, piuttosto che limitarsi ad essere contrario agli F35 - è questo che, sovente, sfugge alla retorica del pacifismo democristiano.
A scanso di equivoci, sarei contento passasse la mozione per impedire l'acquisto di tali aerei da combattimento. Però ho paura che non sia automatico indirizzare tale capitolo di spesa verso altri bisogni più urgenti della nostra società. Temo, cioè, che l'Esercito pretenda comunque tale corrispettivo di euro, magari per l'acquisto di armi di antiguerriglia urbana (come ravvisava Vattimo ieri nell'intervista a Gnoli). Per evitare questo, farei accompagnare la mozione contraria agli F35 da una dettagliata proposta di acquisto di - per es. - canadair, commissionandoli sempre ad Alenia. Per sparare acqua dall'alto contro i manifestanti, cosa avete capito.

2 commenti:

bag ha detto...

se compri più canadair ti servono meno forestali

Luca Massaro ha detto...

io intendevo poliziotti ;-)