Volevo scrivere un post su Beppe Grillo e su come i media classici nazionali (giornali e tv), dopo aver contribuito, sia pure indirettamente, al successo del MoVimento Cinque Stelle, stiano adesso compiendo l'opera di demolizione, decisamente causata da loro stessi perché continuamente prestano il fianco a critiche plausibili persino dei quotidiani o dei telegiornali vicini al regime berlusconiano.
Ed ecco, il punto è che decisamente assistiamo, ancora una volta, all'esempio lampante di quanto il possesso e/o il controllo dei media tradizionali determini il perdurare della merda sulla scena politica.
Non si capisce, o meglio: si capisce ma con molti porcoddio in corpo in corpo tutti dedicati ai maggiorenti del PD (giusto acronimo), come un cadavere politico sia tenuto ancora sulla spiaggia senza che nessuno gli metta un lenzuolo bianco sopra, giocandoci intorno come niente fosse: no, tutti i media gli danno voce come se la sua voce contasse, come se Lui veramente avesse ancora voce in capitolo, ne ha, dopo vent'anni, ne ha, e inaugura persino cliniche in Lombardia assieme al presidente macroregionizzato.
Cioè, uno come Berlusconi che qualsiasi cosa dice potrebbe (e dovrebbe) essere zittito da chiunque giornalista o pseudo tale con qualunque controargomento che gli spiattelli la merda ventennale da lui prodotta e niente, no, si ascolta, tg, gr, giornali, news, gli danno voce e immagine, comunicano il suo verbo e si scagliano, come un sol uomo, contro i grillini.
Volevo scriverlo e non volevo scriverlo perché non vorrei che si credesse che io difenda Grillo e la sua politica. No.
Ma l'ho scritto perché vorrei ricordare, ora e sempre, come suggerisce ogni tanto Leonardo da tempo, che Delenda Cologno: la costruzione della realtà berlusconiana è fondata sulla roccia delle televisioni; quella di Grillo, invece, sulla paglia della Rete: un soffio di vento - autocazzate a non finire - e adieu.
3 commenti:
Con i soli aggettivi per dire cosa la stampa italiana è stata in questo ventennio credo che potrei riempirci un quaderno (e un altro con quelli per dire cosa invece avrebbe dovuto essere e non è stata). Ma fa troppo caldo e non comincio neanche, limitandomi ad osservare che con uno come il tenutario di Cologno il compito del cane da guardia che morde il culo al potente era al grado zero virgola zero qualcosa, roba da primi 5 minuti della prima lezione del corso preparatorio. Mordere, bisognava mordere (leggi sputtanarlo, forte e chiaro, su tutto, senza mai stancarsi, mai allentare, mai mollare); ma nel merito, di molto se non di tutto, anche un barboncino -pure orbo- sarebbe stato più che sufficiente.
E il paradosso più grande è stato che alcuni di coloro che hanno tentato di mordere, sono diventati garanti di una sua nuova legittimazione mediatica.
Tu chiamali se vuoi, paradossiiii.... (io sarei più cattiva ma è solo perchè qua continua a fare troppo caldo, e a noi anziani ci va in testa).
Restando in tema di giornalismo (giornalismo?) e del grande Leonardo:
http://leonardo.comunita.unita.it/2013/06/19/i-negri-di-sartori/#1
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