venerdì 15 novembre 2013

L'Anima Sòla

Oggi, l'inquinamento musicale mi ha discaricato into orecchia L'anima vola di Elisa. 
Sono i momenti in cui vorrei non essere italofono, fonare il fiammingo e intonare Lucky Manuelo.

Non sono le canzoni peggiori a provocarmi le peggiori irritazioni. Per esempio, se subisco i Modà, mi basta un vaffanculo secco e puf, svaniscono nuvole e fragole.
L'anima vola è una hit più snob, Elisa è una brava interprete (applausi) e il testo è sicuramente più meditato. O almeno: si presuppone che la cantautrice abbia lavorato con più perizia sul testo - e sai le lodi che avrà nuovamente ricevuto (le ha ricevute? Boh, non leggo i più i Bertoncelli, tranne il Madeddu).

Vabbè, il problema è che se sento cantare

«Se mi guardi negli occhi
cercami il cuore»

io divento scurrile. E se, di seguito, mi si intima di

«non mi comprare niente»¹

di rivalsa, vado subito in farmacia a comprare una peretta per far sì

«che io sia per te in ogni posto»

anche in quello col quale ho sostituito, sottacendolo, la parola cuore.

E poi

«L'anima osa».

L'anima cosa?

«È lei che si perde
e poi si ritrova»

Questa di personificare con il “lei” una cosa neutra come l'anima mi ha rincuorato: adesso vado a vedere se la mia ha le tette.

Nota.
¹Per distinguersi dalla Minetti non c'è bisogno di scriverlo e cantarlo.

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