mercoledì 19 febbraio 2014

Non venite a parlarmi di bellezza

A Fabio Fazio, o meglio: a Francesco Piccolo che ieri sera ha parlato di bellezza.


galileo Bontà d'animo! Forse intendete dire che, dal momento che non c'è più niente, che tutto il vino è bevuto e che le loro labbra sono secche, non gli resta che baciare la tonaca! Ma perché non c'è più niente? Perché mai l'ordine che regna in questo paese è l'ordine che esiste in un magazzino vuoto? Perché non v'è altra necessità che quella di lavorare fino a crepare? In mezzo a vigneti carichi di grappoli, ai campi folti di grano! Sono i vostri parenti contadini quelli che pagano le guerre scatenate dal vicario del pio Gesù in Spagna e in Germania! Perché Gesù ha posto la terra al centro dell'universo? Ma perché la cattedra di Pietro possa essere il centro della terra! È solo di questo che si tratta. Avete ragione voi: non si tratta dei pianeti, ma dei contadini dell'Agro Romano. E non venite a parlarmi dell'alone di bellezza che emana dalla vecchiaia! Sapete come si sviluppa la perla nell'ostrica? Un corpo estraneo insopportabile, per esempio un granello di sabbia, penetra dentro al guscio, e l'ostrica, per seppellire quel granello, secerne calce; e in questo processo rischia la morte. Allora, dico io, al diavolo la perla, purché l'ostrica resti sana! Le virtù non sono appannaggio unicamente della miseria, caro mio. Se i vostri genitori vivessero prosperi e felici, potrebbero sviluppare le virtù della prosperità e della felicità. Oggi, invece, i campi esausti producono coteste virtù di esaurimento, ed io le rifiuto. Amico, le mie nuove pompe idrauliche potrebbero operare miracoli ben maggiori di tutto quel grottesco affaccendarsi oltre l'umana capacità... Crescete e moltiplicatevi! perché le guerre spopolano i territori e i nostri campi sono sterili. Bisogna dunque proprio mentire alla tua gente? 

Bertolt Brecht, Vita di Galileo, Einaudi, Torino 1970, traduzione di Emilio Castellani

Continuare a mentire con le migliori intenzioni, nel presupposto cioè di non farlo, di raccontare la realtà, le sue ferite e, nondimeno, le speranze, la voglia di riscatto, la voglia di riparare l'Italia malata...
Quanto meglio sarebbe mandarla affanculo, l'Italia, per intero, in diretta sul palco dell'Ariston. L'Italia, pronunciata con orgoglio, collutorio delle testedicazzo, tipo i merdosi che da anni ci mettono davanti Forza e poi quelli che fanno le riunioni di partito premettendo e cantando, con la mano destra sul core, l'inno nazionale, ohi, Mameli, ohi.
Tirate fuori l'uccello e pisciate sul palco, cazzoni. Oppure pisciatevi addosso e che si veda bene la gora allargarsi sui pantaloni. Che bello spettacolo sarebbe, la bellezza dell'orina.

2 commenti:

Minerva ha detto...

Ahem, forse non mi sarei espressa in tal modo, e continuo a pensare che la soluzione sia fregarsene e vivere indipendentemente da ciò che ci accade intorno, ma sono d'accordo con te rispetto all'insostenibile ipocrisia della quale ormai siamo bersagio e vittime.

Luca Massaro ha detto...

Ti ringrazio, cara Minerva: era una serata nervosa :-)