giovedì 20 febbraio 2014

L'Italia in corsa in

Ivo Pannaggi, Treno in corsa, 1922
Io da Grillo non mi aspettavo nulla, così come da Renzi non mi aspetto nulla. 
Io non aspetto, non spero, non m'illudo, per questa mia naturale avversione a sperare che l'Italia possa, politicamente, diventare intelligente (omaggio scipito al genio di Freak Antoni).
Tuttavia, Grillo ha fatto quello che doveva fare, solo poteva farlo con un pizzico di eleganza e di pazienza in più: avrebbe ottenuto lo stesso risultato, magari anche dando poca corda al coro di chi non aspettava altro che additarne la prepotenza, l'intolleranza, l'antidemocraticità.
E Renzi, invece, non ha fatto quello che doveva fare, vale a dire offrire, in diretta streaming, un accordo di governo ai Cinque Stelle - e non l'ha fatto perché manco se lo è immaginato questo film (anche più scarso del pessimo Bers-ani, in quanto a regia).
Nessuno più stupisce nessuno: tutto è, praticamente, déjà-vu. Per cui, niente fretta: vedremo Renzi all'azione, fare due o tre cose che accontenteranno Berlusconi e poi, quanto prima, forse dopo il semestre europeo, dimettersi e invocare le elezioni.
Se non sarà così, ovvero se sarà peggio o meglio - ma io non mi aspetto nessun peggio o meglio, anzi: forse un po' peggio, anche se peggio di così, vero... - pazienza. Sappiate comunque che il mio oroscopo politico è più attendibile di quello del Branko: forse perché tutte queste nuvole del cazzo impediscono di veder le stelle? 

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