Ivo Pannaggi, Treno in corsa, 1922 |
Io da Grillo non mi aspettavo nulla, così come da Renzi non mi aspetto nulla.
Io non aspetto, non spero, non m'illudo, per questa mia naturale avversione a sperare che l'Italia possa, politicamente, diventare intelligente (omaggio scipito al genio di Freak Antoni).
Tuttavia, Grillo ha fatto quello che doveva fare, solo poteva farlo con un pizzico di eleganza e di pazienza in più: avrebbe ottenuto lo stesso risultato, magari anche dando poca corda al coro di chi non aspettava altro che additarne la prepotenza, l'intolleranza, l'antidemocraticità.
E Renzi, invece, non ha fatto quello che doveva fare, vale a dire offrire, in diretta streaming, un accordo di governo ai Cinque Stelle - e non l'ha fatto perché manco se lo è immaginato questo film (anche più scarso del pessimo Bers-ani, in quanto a regia).
Nessuno più stupisce nessuno: tutto è, praticamente, déjà-vu. Per cui, niente fretta: vedremo Renzi all'azione, fare due o tre cose che accontenteranno Berlusconi e poi, quanto prima, forse dopo il semestre europeo, dimettersi e invocare le elezioni.
Se non sarà così, ovvero se sarà peggio o meglio - ma io non mi aspetto nessun peggio o meglio, anzi: forse un po' peggio, anche se peggio di così, vero... - pazienza. Sappiate comunque che il mio oroscopo politico è più attendibile di quello del Branko: forse perché tutte queste nuvole del cazzo impediscono di veder le stelle?
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