mercoledì 25 giugno 2014

Vita in transito

– La vita è difficile
– Spiegati.
– La vita non è facile.
– Ho capito.
– Ma dimmi: se, viceversa, avessi detto “La vita è facile”, tu mi avresti chiesto di spiegare?
Può darsi, diciamo che, in genere, si capisce meglio la facilità piuttosto che la difficoltà. La difficoltà del vivere ha più contenuto narrativo del vivere facilmente. Pensa, per esempio, a John Elkann.
Ci ho pensato.
E non hai ancora vomitato?
No. So che farlo libera, ma nel farlo non si sta tanto bene. Quindi: non ci penso all'Elkann. Penso alla vita che scorre e che assomiglia a un fiume, a volte in piena, a volte in secca a volte normale, come sono normali i fiumi da cartolina che stanno comodi dentro i loro argini, mòvendo le imbarcazioni la dove si può navigare e/o attraversare da una riva all'altra, dove si incontrano Caronti e che ci imbarcano senza minacce di portarci chissà dove.
Uhm, similitudine un po' deboluccia quella del fiume, non credi? Tra le tante disponibili, io avrei usato un altro elemento geografico al posto del fiume.
E quale? La montagna, la collina, la pianura, il lago, il mare?
A un vulcano, ecco. La vita è un vulcano a volte attivo, a volte no. La vita erutta, fuma, ribolle. Poi si spegne, come tanti vulcani spenti. Ci sono fasi della vita in cui ti senti esplodere, altre invece in cui ti senti tappato dappertutto, solo dalle nari esce un po' di rabbia contenuta.
Uhm, la tua similitudine potrà essere più suggestiva, concedo, ma non mi sembra divergere in sostanza da quella vita-fiume che ho testé proposto.
Sì, hai ragione. È che tutte queste similitudini per riuscire a restituire un'immagine adeguata della vita hanno stancato.
È il pensiero che vuole coglierla che ha stancato, forse.
Vivere senza pensare è come vivere senza cogliere i famosi frutti. E mangiarli.
Una volta mangiati vanno digeriti, eccetera.
– È un bel periodo di transito, in tutti i sensi.

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