giovedì 26 marzo 2015

Modalità di scambio

« Quando cadde il tramonto e sopravvenne la notte, il vecchio artista era ancora sulla scala bianca, dove brillavano i suoi pantaloni bianchi e le sue scarpine bianche, come fosse appeso al cielo, Mančinka mi porse la mano tiepida e mi si aggrappò, e mi disse che quel vecchio signore lì era l'ultimo suo amante, l'ultimo anello nella catena di uomini con i quali aveva avuto delle storie nella sua vita, che era il suo amante, il quale l'ama ormai soltanto e unicamente con lo spirito, e così le scolpisce in rappresentanza un monumento dal quale in vita trarrà gioia nel giardino, e dopo la morte quell'angelo starà sulla tomba di lei, come un peso sulla sua bara. E mentre il vecchio artista stava sulla scala e lottava per raggiungere l'espressione del volto alla luce della luna, che era sbucata e splendeva per indicare la via dello scalpello all'artista, Mančinka mi mostrò la sua villetta dalla cantina fino al solaio e mi raccontò con voce bassa come le era apparso un angelo e lei l'aveva ascoltato e aveva conquistato uno sterratore e con gli ultimi soldi aveva comprato un terreno ai margini del bosco, e quello sterratore aveva scavato le fondamenta e dormiva con lei in tenda, poi l'aveva mollato e aveva conquistato un muratore e quel muratore dormiva con lei e l'amava nella tenda e aveva eretto tutti muri, e poi Mančinka aveva conquistato un falegname e quello le aveva fatto tutti gli infissi e di notte dormiva con lei già in una stanza su un unico letto, anche quello lo aveva mollato e aveva conquistato un idraulico, che dormiva con lei in quello stesso letto del falegname ma le aveva fatto tutti i lavori di idraulica, per poi mollare anche quello dopo la fine dei lavori di idraulica, e conquistare un copritetti, che l'amava nel letto e intatto le aveva fissato sul tetto tegole di eraclite, per poi mollare anche lui e conquistare un imbianchino che le aveva pitturato tutti i muri e tutti i soffitti e in cambio dormiva con lei nel letto e poi mollare anche quello e conquistare un ebanista che le aveva fatto i mobili, e così con l'amore nel letto e con uno scopo prefissato Mančinka si era costruita questa villetta, e per di più aveva conquistato un artista che l'amava di un amore platonico e per di più costruiva e scolpiva in rappresentanza di Dio Mančinka come angelo. »


Bohumil Hrabal, Una solitudine troppo rumorosa, (1981), Einaudi, Torino 1991 (traduzione di Sergio Corduas)

Nessun commento: