martedì 1 dicembre 2009

Cattedrali dimenticate

«Qui si dimenticano le cattedrali!*

Sarebbe bello - secondo voi
Che le nostre cappelle
Diventassero stalle?*
Sarebbe bello - secondo voi
Un rito senza altari
Né sacrari
Né ossari
Né abiti talari?
Non sarebbe intollerabile?
Non sarebbe inammissibile?
... Mi manca la voce
Mi manca la luce
Mi sento morir!...
... Mi manca la luce
Mi manca la voce
La voce mi manca!
Supremo martir!...

E morire un po'!...

- Ebbene, - aggiunge Don Fernando, quasi fuori di sé, - siccome la qualità di principe reale accresce il mio valore d'uso e di scambio come ostaggio, pretendo di perdere totalmente valore diventando uno schiavo di merda!
- Mi snobilito! Eccomi il più spregevole di tutti! Mi spoglio di tutto l'onore assolutamente violabile! Senza nessuna dignità, nessuna ignominia può più sfiorarmi! - grida orgogliosamente, inghiottendo con grandi masticate il testamento di re Edoardo...»

Alberto Arbasino, Il principe costante, Einaudi, Torino 1972

Dalla sovraccoperta:
«Un remoto principe gotico guida un prepotente esercito portoghese alla conquista di Tangeri e Marrakesh e Fez e altre terre, ma gli va male: viene sconfitto dai “mori”, fatto prigioniero, tenuto come ostaggio in un simpatico Grand Hotel da un re elegante, da una principessa capricciosa, da un generale timido, fra musiche, sorbetti, cacce. “Costante” fino all'ostinazione più proterva, assai sensibile alle tentazioni della santità, e inoltre profondamente industrioso, in condizioni sfavorevolissime a un martirio cristiano umile o illustre, il principe riesce adagio adagio furbamente a costruirsi un supplizio su misura, che lo soddisfa abbastanza ma per uno sfasamento nella strategia risulterà piuttosto affine all'ascesi di un “guru” indù».


P.S.
Ma il Vaticano non rischia un'insubordinazione del suo esercito con queste critiche alla Confederazione Elvetica?

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