Di rinterzo, ho trovato questa foto.
Marina, foto di Melanie Rodriguez |
Stasera sono tornato tardi, ho cenato tardi, ho la voce consumata per cose diciamo professionali e ho bisogno di silenzio silenzio, di estrema tranquillità e calma, di un tipo di fare che sciolga le fatiche.
Mi ci vuole un'attività manuale, amanuense, pittorica. Un ritratto.
Io ci starei tre giorni a guardare il ritratto sopra, per risorgere. Madonna che scapole clavicole - e quel maglione quella coperta che mi ricorda il colore della mia vallea. Ecco, la cuccia, dove mettere tutta la mia fisionomia dentro, incollarci naso, zigomo, guancia, mento e labbra. Bere e respirare. Appannarmi la vista, dimenticarmi di essere, fare finta di non essere più. Dire: ritorno, oh com'è bello il ritornare in un posto dove pensavo di non tornare più. E implorare a quel grappolo di uva matura delle labbra altrui di secernere di sé il succo.
Poi aprire una mano a conca per avvolgere lo chignon, fare quindi da sostegno e percepire come volentieri sul braccio della stessa mano graviti il peso della testa che volentieri si lascia andare per trovare una posizione di riposo e scelta. Inclinandosi, il volto assorbe e riflette, riscaldandola, la fredda luce del neon e chiama. Le risponde la pace e l'accordarsi di due respiri.
6 commenti:
Clavicole, mio bel sognatore, clavicole. E occhio che ammaccano.
che errore orribile, ma ho scritto in uno stato di dormiveglia... :-( Grazie carissima
Clavicole, OK.
Ma... quale maglione? E cos'è la "vallea"? (in ogni caso più che giustificato dallo stato di dormiveglia, eh..! ;-)))
Quella coperta, già, dormivo proprio... :-0
«Vallea» è un dantismo, vedi es. Inf. XXVI, 29
«vede lucciole giù per la vallea»
Opperbacco, mi piace la "vallea"! Lì dove sono lucciole e lanterne, scapole e coperte, clavicole e maglioni, e quante belle valvole e pistoni, fegati e polmoni, quante belle biglie a rotolar e quante belle triglie nel maaaar.
onoratissimo del, a me carissimo, sequitur.
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