Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dato il suo attivismo, è il principale artefice dello stallo e della stalla politica (forche comprese) in cui ci troviamo, con ciò non tacendo delle gravissime responsabilità dei partiti (il PD in testa) che hanno aderito al “progetto stabilità” presidenziale.
Tutto ebbe inizio nel novembre 2011, con le dimissioni - e non la sfiducia parlamentare - del governo Berlusconi, a cui subentrò il governo Monti. Non importa il riassunto che ha portato, lo scorso febbraio, al fiasco di Bersani e alla formazione del governo Letta. Interessante, tuttavia, è notare come il Partito Democratico ha avallato per due volte la scelta presidenziale e come, per altrettante volte, Berlusconi prima ha aderito al progetto del Quirinale e poi, per due diverse circostanze, si è defilato. Va ricordato, inoltre, che dei 3 provvedimenti a brutto muso presi dal governo Monti (riforma Fornero, il pareggio di bilancio in Costituzione, l'introduzione dell'Imu) che, si vocifera, placarono la fame dei mercati ma aumentarono quella del popolo, solo uno, l'Imu, è stato utilizzato prima in chiave elettorale e poi in chiave ricattatoria per ubbie personali, sempre dal pregiudicato, leader dei porconi.
E la responsabilità principale di Napolitano è di aver legato le mani a una qualsiasi, seppur timida, politica di sinistra da parte del Pd, che non può contraddire le scelte governative auspicate e vidimate dal Quirinale, questo nel rispetto della tradizione statalista del Partito, ovverosia di dimostrazione del rispetto delle istituzioni, sindrome che ha perseguitato prima il Pci (in particolar modo durante il rapimento di Aldo Moro) e ora, con queste cazzo di politiche recessive, perseguita il Pd.
Renzi che farà? Schifo, come i suoi predecessori? Per ora è sulla strada buona.
2 commenti:
Il peggiore della storia repubblicana per una storia come quella delle telefonate al magistrato che si occupava del suo amico, in qualunque paese minimamente cilizzato, e con civilizzato intendo l'aver sostituito lo sterco a favore del legno nell'edilizia, ci sarebbero state scuse e dimissioni. Lui con il suo partito di cialtroni ha fatto la vergine oltraggiata.
sono tutti organici agli stessi interessi, ovvio che anche renzi non è capitato lì per caso
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