martedì 24 dicembre 2013

Sociologia dei nomi

C'era un tempo che in Italia molti bimbi venivano chiamati Natale, Natalino, Natalia, Natalina.
Ora meno, quasi più.
Resistono i Cristiani, soprattutto quelli con la h e senza la i finale.
Cristiane in calo.
Aumentano i Franceschi. 
Flessione vistosa dei Giuseppi.
Benedetto a chi?
Avessi avuto un maschio mi sarebbe piaciuto chiamarlo Giorgio, ma non per Napolitano.
I nomi dicono molto di un Paese.
Chissà quanti Enrichi, quanti Mattei.
Silvi in calo?
Gesù, ch'io sappia, non s'è più chiamato nessuno (se non nel doppio nome di qualche brasilero).
C'è il veto del Vaticano?
Come si chiamava la bimba di tre (o quattro?) anni giunta morta in ospedale a Gaza?
E come si chiamava il lavoratore israeliano morto al confine?
Saleh Abou Latif, 22 anni.
Tre nomi per tre nomi.
Due occhi per due occhi.
Due mani per due mani.
Eccetera.
Rappresaglie.
Comete.
Capanne.
Mucche
Asini.
Bestie che avendo le armi sparano.
Chi nascerà stanotte sarà abbastanza figlio di puttana per farsi venire a noia tutto ciò?
No.

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