domenica 8 dicembre 2013

Se improvvisamente cadessero morti stecchiti


«Ci si dice che il lavoro non può muovere un passo senza il capitale; che, per chi scava, la vanga ha la stessa importanza del suo lavoro; che perciò il capitale è tanto necessario alla produzione, quanto il lavoro. Tutto questo, l'operaio lo sa; questa verità gli balza agli occhi ogni giorno; ma una simile dipendenza reciproca fra capitale e lavoro non ha nulla a che vedere con la posizione relativa del capitalista e dell'operaio, né dimostra che il primo debba essere mantenuto dal secondo. Il capitale non è che produzione non-consumata, e ogni capitale esistente in questo istante esiste a prescindere da un particolare individuo o da una particolare classe, e non si identifica affatto con essi. Se ogni capitalista e riccone di Gran Bretagna cadesse improvvisamente morto stecchito, con lui non sparirebbe nemmeno una particella di capitale o di ricchezza, e la nazione non ne sarebbe impoverita nemmeno del valore di un farthing [un quarto di penny]. L'essenziale, per le operazioni dei produttori, è il capitale, non il capitalista; e fra i due c'è tanta differenza quanto fra il carico di una nave e il certificato di carico».
J.F. Bray, Labour's Wrongs and Labour's Remedy, Leeds 1839 (citato da Karl Marx in Il Capitale, Libro I, Capitolo VI “inedito”, La Nuova Italia, Firenze 1969).

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