venerdì 10 luglio 2015

Futuro senza lavoro?

Art City


Ma tu guarda. Se ne stanno accorgendo anche dalle parti di Washington che c'è qualcosa che non va.

«If we can develop the economic structures necessary to distribute the prosperity we are creating, most people will no longer have to work to sustain themselves. They will be free to pursue other creative endeavors. The problem, however, is that without jobs, they will not have the dignity, social engagement, and sense of fulfillment that comes from work. The life, liberty and pursuit of happiness that the constitution entitles us to won’t be through labor, it will have to be through other means.»

Quali altri mezzi? I genitali? Temo non saranno sufficienti a far sussistere tutti gli sfigati che non riusciranno più a vendere la loro forza-lavoro (nonostante l'ottimo Siffredi presto provvederà a insegnare a usarli al meglio a coloro che vorranno iscriversi alla sua Accademia).
Onestamente, il professor Vivek Wadhwa ammette

«We will surely create a few intellectually-challenging jobs, but we won’t be able to retrain the workers who lose today’s jobs They will experience the same unemployment and despair that their forefathers did. It is they who we need to worry about.»

Più avanti, addirittura, propone... ma sfruttiamo il lavoro robotico di Google Traduttore

«Con i progressi nel campo dell'intelligenza artificiale, qualsiasi lavoro che richiede l'analisi delle informazioni può essere fatta meglio dai computer. Ciò include i lavori di medici, avvocati, commercialisti e agenti di borsa. Avremo ancora bisogno di alcuni esseri umani di interagire con quelli che preferiscono il contatto umano, ma il lavoro sporco scomparirà. Le macchine avranno bisogno di molto pochi umani per aiutarli.
Questo futuro senza lavoro provocherà sicuramente problemi sociali - ma potrebbe essere l'occasione per l'umanità per elevare se stessa. Perché abbiamo bisogno di lavorare 40, 50, o 60 ore a settimana, dopo tutto? Proprio come stavamo meglio lasciando i posti di lavoro dell'agricoltura e delle terribilmente dure fabbriche del passato, potremo stare meglio senza il lavoro senza cervello in ufficio. Che cosa accadrebbe se potessimo lavorare soltanto 10 o 15 ore a settimana in qualunque settore e avere il tempo rimanente per il tempo libero, il lavoro sociale, o il raggiungimento della conoscenza?
Sì, ci sarà un settore del turismo e la ricreazione in forte espansione e saranno creati nuovi posti di lavoro in questi settori - per alcune persone (!).
Ci sono molte cose di cui essere entusiasti e molte cose da temere. Se siamo abbastanza intelligenti per sviluppare tecnologie che risolvono i problemi della malattia, la fame, l'energia e l'istruzione, potremo - e certamente accadrà (!) - sviluppare soluzioni ai nostri problemi sociali. Ma abbiamo bisogno di cominciare capire dove stiamo andando e prepararsi per i cambiamenti. Abbiamo bisogno di andare oltre le affermazioni di una fallacia luddista - per una discussione sul nuovo futuro.»

Ok, proviamo a discutere per veder sino a che punto i padroni del vapore staranno alla discussione o scateneranno la lotta per sacrificare belluinamente tanta parte d'umanità.

5 commenti:

Marino Voglio ha detto...

...resteranno solo i lavori servili - naturalmente incluso quello di guardaspalle.
e saranno molto poco retribuiti. in compenso lorsignori ricominceranno a trovare parcheggio.

mi raccomando, non smettete di crescere e moltiplicarvi... :)

Marino Voglio ha detto...

ah... la lotta s'è scatenata da sé e da mo.

Anonimo ha detto...

Resteranno soprattutto i lavori servili dove l'essere umano ha un vantaggio competitivo ineguagliabile sul robot - ossia la prostituzione (quando il tizio dice che nel turismo resterà lavoro solo per certe persone io leggo tra le righe "solo per chi è desiderabile fisicamente")...

Luca Massaro ha detto...

Già. In un mondo con pochi padroni, spazio ai servi più efficienti.

Luca Massaro ha detto...

Comunque, alla lunga, senza un oggettivo ritorno alla schiavitù, anche per i padroni sarà difficile mantenere la servitù, dato che a produttività estrema corrisponde una creazione di valore pari a zero: a meno che anche i robot debbano pagare la propria sussistenza.