sabato 20 settembre 2008

Diventare un Capezzone



Non so quali congiunture astrali ringraziare per non essere diventato un Capezzone qualsiasi, uno sciupìo d'uomo che frequenta diuturnamente i palazzi Chigi e Madama e beve caffellatte alle buvette, e gode del dolce refolo settembrino d'una Roma schiava del potere. E penso: possibile sprecare se stessi a fare il portavoce per raccontare una miriade di puttanate di cui nemmeno si è convinti - ché se si è convinti de' propri comunicati si è imbecilli - possibile, dicevo, mettere al servizio il proprio ammasso cellulare e il proprio grumo intellettivo in queste cause perse, che certo ora son vincenti, ma che il senno di poi - semmai poi dovesse venire, il senno - farà vedere quanto si è stati stronzi e farà vomitare se stessi come degli Edipi, che appena scorgeranno la terribile verità della propria miseria andranno presto ad acceccarsi e ad esiliarsi?
Io sono qui, ai margini dell'impero, colgo lamponi e pomodori, sforbicio lavanda e penso che forse (dico forse) non mi pentirò della mia inessenzialità.

1 commento:

Unknown ha detto...

L'unica cosa che mi tira su di morale di questo post è la vignetta che eè semplicemente eccezionale!!