domenica 14 settembre 2008

Sul tappeto ho trovato Gesù, ET e Mons. Ravasi



Nell'inserto culturale Domenica del Sole24Ore di oggi, nella rubrica Fermo Posta, Monsignor Gianfranco Ravasi, rispondendo a una lettrice che chiede, in sintesi, se anche un eventuale ET "avrebbe bisogno della redenzione attraverso Cristo", scrive:

...È ormai acquisizione comune che i testi sacri non offrono adito a questioni più o meno "scientifiche", come quella dell'ipotetica esistenza di altri esseri viventi negli spazi siderali. La Bibbia si interessa dell'umanità terrestre, della sua identità antropologica, spirituale e morale e del suo destino ultimo. Ciò non toglie che ci si possa liberamente interrogare sull'esistenza di altre "umanità", basandoci sulla verità teologica fondamentale del Dio creatore di tutto l'essere, verità sostanzialmente condivisa da tutte le religioni.
Le questioni principali che, in questo caso, rimarrebbero da approfondire sarebbero due. Da un lato, quella antropologica, ipotizzando analoghi o differenti statuti umani. Tuttavia, trattandosi sempre di creature, permarrebbero in pratica gli stessi elementi strutturali del limite, della finitudine, della moralità. D'altro lato, per il cristianesimo, sarebbe sul tappeto anche la questione cristologica. Ora, se stiamo al messaggio di riferimento capitale, quello neotestamentario, una risposta previa sarebbe già offerta. A più riprese si ribadisce che la funzione di Cristo non è solo protesa alla redenzione della nostra umanità, ma che essa ha una dimensione salvifica cosmica.


Di tutto questo discorso, a me interessa sottolineare due o tre cose:
  • ammesso e non concesso che Dio abbia scritto la Bibbia e considerato che, quest'ultima, s'interessa di noi umani, perché allora Dio ha smesso di scriverla e l'ha licenziata una volta per tutte lasciandola commentare storicamente, di volta in volta, da sacerdoti, teologi, papi vari? O se, com'è ovvio e scontato, Dio non l'ha scritta e solo ispirata (sic!) perché allora Egli oggi non ispira più nessuno a scrivere salmi, preghiere, parabole, esodi e controesodi; perché non ci sono più Giobbe o Geremia o Isaia Ecclesiasti in giro a gridare: "Cazzo d'un popolo d'Israele, o popolo della terra, ascoltami!"? E perché, infine, ci si deve basare (o condizionare) per fondare la nostra morale, la nostra politica tout court, da ciò ch'è stato scritto due o tremila anni addietro da pastori semiti o dal commento prelatizio ad essi?
  • complimenti per l'onesta ammissione che il creazionismo è la verità teologica fondamentale di tutte le religioni. Ecco svelato d'incanto perché Darwin fa paura.
  • e se, ipotesi per ipotesi, eventuali extraterrestri che venissero in contatto con noi fossero più avanzati tecnologicamente, biologicamente, culturalmente e moralmente? E se fossero essi arrivati alla conclusione d'essere il frutto naturale di una evoluzione di caso e necessità perché arrivati a tale conclusione solo scientificamente, come gliela si porrebbe, esimio Monsignore, la questione cristologica?
Scusate la lunghezza e forse la confusione; sono agli inizi della salita di un lungo ragionamento e devo farmi il fiato.

P.S.
Come Ceronetti ha fatto sapientemente notare, non capisco perché le questioni importanti siano sempre sul tappeto. Sul mio, di tappeto, trovo spesso briciole di pane e biscotti, capelli, unghie tagliate, eccetera e per questo
io o mia moglie passiamo spesso l'aspiratore ... ma non abbiamo mai aspirato questioni. Da oggi però ho cominciato a prestare più attenzione ed ecco qua una bella questione.

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