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Ciò che il cristianesimo ha da offrire al mondo, oggi, è la proposta della carità. Dio che non ci chiama più servi, ma amici. Non chiede più sacrifici, perché Gesù, come spiega René Girard, è venuto proprio per svelare l'impostura dell'idea sacrificale della religione, per la quale essa è sempre stata un affare di violenza. Il cristianesimo che io, come molti altri oggi, professo è religione di carità, e lo è divenuto non scoprendo la propria verità assoluta, ma secolarizzando se stesso sull'esempio di Cristo che si è lasciato crocifiggere. Ciò che san Paolo chiama kénosis, l'abbassamento di Dio, la sua desacralizzazione, è il senso del cristianesimo così come oggi si può e si deve pensare.
Gianni Vattimo
P.F. d'Arcais, M. Onfray, G. Vattimo, Atei o credenti?, Fazi, Roma, 2007, pag. 56
P.S.
Lettura ispirata e ricercata grazie allo splendido articolo di Malvino pubblicato su Giornalettismo
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