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La vita spirituale (...) rimane inseparabile dalla solidarietà economica con gli altri - il donare è in qualche modo il movimento originale della vita spirituale; il comportamento messianico non potrebbe sopprimerlo. Esso ne permette solo il pieno dispiegamento e la più alta purezza e le più grandi gioie, scongiurando la violenza politica che falsifica il donare. Non che i poveri debbano sussistere perché i ricchi abbiano la gioia messianica di nutrirli. Si deve pensare in un modo ancora più radicale: l'altro è sempre il povero, la povertà lo definisce in quanto altro, e la relazione con l'altro resterà sempre offerta e dono, mai avvicinamento "a mani vuote". La vita spirituale è essenzialmente vita morale e il suo luogo prediletto è l'economico.
Emmanuel Lévinas, Difficile Libertà, Jaka Book, Milano, 2004, pag. 87
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