Ho letto l'articolo di Vito Mancuso¹ («La libertà di pensare Dio sfidando la Chiesa») e subito dopo ho letto questo post di Leucophaea («Morale darwiniana?») e sempre più mi convinco che il vero rinnovamento della teologia deve passare attraverso l'etologia. Detto chiaramente: un teologo postmoderno (eterodosso) dev'essere necessariamente un buon etologo (ortodosso).
¹Ma non ho letto l'articolo di Adinolfi: mi basta ciò che di esso scrive Malvino.
3 commenti:
Secondo te, una religione che modifica drasticamente il proprio paradigma (come succede con le rivoluzioni scientifiche) ha bisogno di credenti-scienziati per permanere o, essendo che la maggioranza crede ex autoritate, rischia il totale dissolvimento?
Il Papa, e i credenti, sono per te in buona fede, quando fanno le loro affermazioni, credono con tutto il cuore, oppure dubitano e fingono?
Anch'io sono d'accordo con i due autori che citi, però mi chiedo: mancheremo di sensibilità schernendo il vero credente. Del resto, a essere sinceri, gli schernitori ci sono da ambo le parti. Per quello che dice Mancuso occorrono credenti addottorati, pe' ditte!
Ti rispondo con post, spero adeguato, non credo esauriente.
Scienza vs Fede? http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/scienza-e-fede-verita-a-confronto.html
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