Mi fa male vedere la vita pubblica sciupata in tali squallidi termini, mi fa male pensare che il buco profondo al centro della terra di Capaci non sia stato ancora vendicato (così come quello di via d'Amelio). Fa male vedere l'impunità, l'impudicizia, la sfrontatezza avere la meglio, vedere come gran parte delle persone sfiorate dal terribile sospetto di commissione e complicità stia lì saldamente al comando, apertamente e senza vergogna, senza la minima preoccupazione che un giorno dovrà pagare e patire per tale attentato alla libertà, alla democrazia. E mi chiedo perché ogni anno non ci sia il ricordo forte di quell'Italia spezzata, un ricordo necessario, un minuto di lutto assoluto, di fermo immagine della nazione. Per questo vorrei che le autorità principali fossero lì, in quel tratto marcio di autostrada, lì ferme, in quel punto preciso dell'esplosione a guardare a testa alta come se ancora fossero lì i vigliacchi assassini, guardarli per farli uscire dalle tenebre. La strage di Capaci è il nostro 11 settembre e il ricordo della nazione dovrebb'essere totale, costante, per non dimenticare la sconfitta subita e l'eccidio perpetrato dal potere mafioso. Il 23 maggio dovrebbe essere ufficializzato come giornata di "lutto" nazionale.
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