martedì 11 maggio 2010
Fiore d'Europa
EROS Te l'aspettavi questo fatto, Tànatos?
TÀNATOS Tutto mi aspetto, da un Olimpico. Ma che finisse in questo modo, no.
EROS Per fortuna, i mortali la chiameranno una disgrazia.
TÀNATOS Non è la prima, e non sarà l'ultima volta.
EROS E intanto Iacinto è morto. Le sorelle già lo piangono. L'inutile fiore spezzato del suo sangue, costella ormai tutte le valli d'Eurota. È primavera, Tànatos, e il ragazzo non la vedrà.
TÀNATOS Dov'è passato un immortale, sempre spuntano di questi fiori. Ma le altre volte, almeno, c'era una fuga, un pretesto, un'offesa. Riluttavano al dio, o commettevano empietà [...] Siamo cose feroci, noialtri immortali. Io mi chiedo fin dove gli Olimpici faranno il destino. Tutto osare può darsi distrugga anche loro.
EROS Chi può dirlo? Dai tempi del caos non si è visto che sangue. Sangue di uomini, di mostri e di dèi. Si comincia e si muore nel sangue. Tu come credi esser nato?
TÀNATOS Che per nascere occorra morire, lo sanno anche gli uomini. Non lo sanno gli Olimpici. Se lo sono scordato. Loro durano in un mondo che passa. Non esistono: sono. Ogni loro capriccio è una legge fatale. Per esprimere un fiore distruggono un uomo.
Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò [Il fiore], Einaudi, Torino 1947
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