mercoledì 23 marzo 2016

I guanti neri

«Fosse possibile restare indifferenti, freddi, insensibili allo spettacolo che mette in scena, il terrorismo non avrebbe ragione di esistere, ma ovviamente questa è ipotesi impensabile, perché presupporrebbe unimpassibilità alla sofferenza e alla morte dei propri simili che non sarebbe poi troppo diversa da quella di chi progetta e realizza atti terroristici.» Luigi Castaldi.

Passato di corsa al supermercato per una spesa veloce, senza indugiare troppo quindi tra gli scaffali (le merci esposte sono la mia serotonina), a un certo punto, nel via vai di persone, ho notato un uomo alto, capelli leggermente allungati, pizzetto, che spingeva un carrello coi guanti neri e un piccolo zaino a tracolla. Era solo, era frettoloso come me. Io lo sono diventato di più e, veloce, mi sono presentato alla cassa salvatempo, quella dove spari la pistola-lettore con la quale hai sparato sui codici a barre dei prodotti acquistati (un giorno, per fare più in fretta, ci daranno la mitraglia). 
Pago, esco e, poco prima di scendere sulla rampa mobile, l'uomo coi guanti ricompare davanti a me. Su una bicicletta, col portapacchi, la borsa della spesa dentro. Salendo in auto, ho proprio sentito un rilassamento della circonferenza testicolare. Via libera. Ho saputo, in parte, tenere a freno le passioni.

4 commenti:

lozittito ha detto...

dissento: a mio avviso all' innalzamento della soglia del dolore non c'è un limite, a questo uso servono da tempo le scienze "umanistiche" e "sociali"
ed è anche per questo che sono per lo più, non senza eccezioni, inutilizzabili per capirci qualcosa, dal punto di vista del singolo e del metodo, della totalità storica in cui siamo

Luca Massaro ha detto...

Sono d'accorto col tuo dissentire, ma - oh, quanto son duro - vorrei dove nel mio post o, a fortiori, in quello di Malvino, si parla di tale "innalzamento".

lozittito ha detto...

che ci voi fa, a volte il commento non riesce

Luca Massaro ha detto...

:-D
e invece è riuscito benissimo.