venerdì 11 aprile 2014

Il giro del mondo in ottanta euro

«Per un hegeliano nulla è più semplice del porre come identici la produzione e il consumo. E ciò è stato fatto non solo da letterati socialisti, ma anche da economisti prosaici […] Considerare la società come un unico soggetto significa per giunta considerarla in modo errato, speculativo. Nel caso di un soggetto, produzione e consumo appaiono come momenti di un unico atto. L'importante qui è soltanto mettere in evidenza che, se si considerano la produzione e il consumo come attività di un soggetto o di molti individui, essi appaiono in ogni caso come momenti di un processo nel quale la produzione è il reale punto di avvio e quindi anche il momento predominante. Il consumo in quanto necessità, in quanto bisogno, è esso stesso un momento interno all'attività produttiva. Ma quest’ultima è il punto di avvio della realizzazione e quindi anche il suo momento predominante, l'atto nel quale si risolve di nuovo l'intero processo. L'individuo produce un oggetto e consumandolo ritorna in sé, ma come individuo produttivo e che riproduce se stesso. Il consumo si presenta quindi come momento della produzione.»

Karl Marx, Grundrisse, Einaudi*, Torino 1976 (a cura di Giorgio Backhaus, Vol. 1, pag. 17).

Appunto di lettura tra parentesi quadra
[ E dato che la capacità produttiva mondiale è tremendamente superiore alla disponibilità di consumo, ottanta euro non basterebbero a rilanciare l'economia neanche se Renzi li desse a tutti i cittadini d'Europa, ma che dico d'Europa: a tutti gli umani der monno infame. ]

Chiedo venia se interpreto a cazzo di budda tale passaggio, ma sapeste quanto è bello leggere Marx.
Il paragrafo che segue poi, intitolato, Distribuzione e produzione, fa cogliere aspetti della vicenda politica ed economica che viene spontaneo domandarsi: ma perché l'umanità si priva di un simile sapere?
Ripeto cose che ho già scritto altre volte: privarsi delle scoperte marxiane in fatto delle leggi economiche che regolano il sistema capitalistico, è come se ci si privasse ancora della scoperta della teoria dell'evoluzione in campo medico-scientifico.
Sarò ingenuo, ragionerò fallacemente, tuttavia io penso questo: per il fatto stesso che quel pezzo di merda di Hitler ebbe interpretare la selezione della razza in modo paranoico, la selezione naturale è per ciò stesso invalida? E, parimenti, per il fatto stesso che quell'altro pezzo di merda di Stalin (o di altri despoti del socialismo reale) ebbe(ro) a utilizzare la lotta di classe in modo anch'esso perverso e paranoico, perché relegare Marx (ed Engels) dentro gli aridi cofanetti della storia della filosofia, alla stessa stregua delle altre pensate celebri non più attuali?
Marx è straordinariamente attuale.
«Una concezione tradizionale vuole che in certi periodi si sia vissuto esclusivamente di rapina. Ma per potersi dedicare alla rapina deve esserci qualcosa da rapinare, e quindi produzione. E il genere di rapina è a sua volta determinato dal genere di produzione. Una nazione di speculatori di borsa, ad esempio, non può esser rapinata allo stesso modo di una nazione di vaccari» K. Marx, Id, pag. 22
Oggi al popolo parlano gli economisti postmoderni, quelli che sanno tutto, che ragionano correttamente ma all'interno di una visione economica paragonabile a quella tolemaica per l'astronomia.
Tengono fuori Marx dalle loro argomentazioni perché i loro discorsi si rivelerebbero per quello che sono: discorsi di classe, che favoriscono una classe, quella padronale.

E vabbè: andiamo a lavorare, va', visto che oggi i Cobas avrebbero programmato uno sciopero.

[*]
Ho capito che i finanziamenti da Mosca non arrivano più, arrivano da Arcore, tuttavia, porcaccia della miseriaccia infame, quando cazzo ristampano i Grundrisse e Il Capitale?

OT
Berlusconi sarebbe meglio obbligarlo a passare mezza giornata alla settimana alla Biblioteca Nazionale di Roma o di Firenze a catalogare tutte le stronzate che Mondadori ed Einaudi pubblicano a iosa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

buono, da condividere. però non si dice "a cazzo di budda", bensí "a membro di segugio".
franco valdes piccolo proletario di provincia

Luca Massaro ha detto...

grazie.
Riguardo al membro: lo so, è che volevo offendere gli animalisti.