A grande richiesta, la mia, nel senso che ogni Pasqua questa poesia mi torna in mente.
È la Pasqua, la Pasqua, la Pasqua!
Corro in bagno, riempio la vasca,
perché al suono di tante campane
la mia anima puzza di cane.
Toti Scialoja, La mela di Amleto, Garzanti, Milano 1984
Stanotte ho sognato che il nostro cane era morto e che, dopo aver scavato una buca, lo seppellivamo in giardino.
Stamani ho aperto la persiana e il cane è arrivato subito, dietro la porta a vetri, in attesa del suo consueto biscotto.
Gliene ho lanciati tre.
5 commenti:
Lo hai fatto per sicurezza d'esito onirico: c'è chi dicono sia risorto al terzo giorno, e chi al terzo biscotto.
vorrei tanto commentare.
ma prima devo riflettere adeguatamente sui "tre" biscotti.
c'è un senso recondito culturale raffinato, lo so. lo sento.
ma non lo vedo, porcocazzo.
Certo è che il cane di Luca è geniale, o genialmente opportunista, avendo saputo cogliere -e porsi tra-
la poesia e il sogno, come dire l'io e l'inconscio del suo padrone; lesto tra l'altro a rassicurarlo sulla sua esistenza in vita, se premuroso o ruffiano resterà cosa che sa solo lui... e vuoi non dargli tre biscotti?!!?
caro Marino, Romeo e Siu hanno individuato (loro sì, raffinatamente, altro che io) un "senso/significato" cadauno.
Per quel che posso, volgarmente, ti do un suggerimento: se al posto del "cazzo" avessi scritto "dio" avresti trovato uno degli elementi che compongono la Trinità.
Buona serata a tutti.
se vabbe', "dio".
...come se diceva a scala quaranta durante latino, "a fa' i tris co' i jolly so' boni tutti".
(nocciole ho trovato solo di tracia, o di dacia, o di cilicia o di cucaracha. cappadocia da ordinare.
che faccio? desisto?)
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