«Per
gli statisti moderni è metodo corrente dire tutte le sciocchezze che
il pubblico vuole e metterne in pratica tante da giustificare quello
che hanno detto, nella fiducia che quelle sciocchezze, tradotte in
pratica, si manifestino per quello che sono, fornendo così
l'occasione per ritornare alla saggezza: è il sistema Montessori per
il bimbo che è il pubblico. Chi contraddicesse il bimbo dovrebbe
lasciare subito il posto ad altri pedagoghi. Elogiare, quindi, la
bellezza del fuoco che il bimbo vuole toccare, la musica del
giocattolo che va in frantumi; sollecitare, anzi, il bambino a
cimentarsi. Ma vigilare, premurosi, in attesa del momento giusto per
trarlo dal pericolo, mentre da euforico si fa attento: così devono
comportarsi i saggi e benevoli salvatori della società.
[…]
In
tutti i casi, il singolo cittadino non ha lo stesso obbligo di un
ministro in carica di sacrificare la verità al bene pubblico. Al
singolo è concessa la soddisfazione di parlare e di scrivere
liberamente. Il che può anche perfino portare un contributo alla
congerie di cose che la magia degli statisti riesce ad armonizzare,
in modo così meraviglioso, per il nostro bene ultimo.»
John Maynard Keynes, “Il
mutamento dell'opinione pubblica”
(1921), in Esortazioni e profezie, Il
Saggiatore, Milano 1968.
Ho
il sospetto che Keynes, meglio di Nostradamus, prefigurasse Matteo Renzi. Ma anche Mario Seminerio, un singolo al quale «è concessa la soddisfazione di parlare e di scrivere liberamente»*.
*Tuttavia, la critica phastidiosa, pur acuta e preziosa, resta una critica che non lede i principi cardine del sistema economico e produttivo dominante e del correlato politico che lo serve più o meno secondo necessità. In pratica, anche qualora i suggerimenti, gli accorgimenti di Seminerio - e altri economisti di calibro come lui - venissero accolti e recepiti in toto dal governo, i mali del capitalismo resterebbero tali.
Nessun commento:
Posta un commento