venerdì 28 agosto 2009
Donna di province
Berlusconi è il figlio prediletto di questa serva Italia; è la maschera perfetta della relativa maggioranza che ci compone e ci porta alla deriva. Berlusconi è il furbastro dietro la scrivania che dispensa crediti e redditi e progetti, il funzionario che ci assume con una pacca sulla spalla o una mano sul culo a seconda dei gusti. Berlusconi è la noia della quieta moglie che garantisce il focolare e la frizzante suggestione dell'amante ansiosa delle nostre pessime prestazioni. Berlusconi è il cuore pulsante di un'Italia che straripa e contagia l'Europa e il mondo col proprio squallore; un'Italia che non riesce a vivere libera da stemmi, da bandiere, da tradizioni del cazzo e si perpetua in un folclore eterno e sterile, chiuso, pieno di muffa, portatore di scandalo e di scisma.
Purtuttavia, dentro questo bordello Italia in cui ognuno di noi è un numero e gioca nella propria posizione di dominante o di dominato, è altresì vero che, per chi lo desidera, esiste uno spazio di gioco in cui è possibile disalienarsi, rompere le catene che ci legano alla schiavitù dell'eterno italiano, e gridare, o parlare amichevolmente, solidarizzare, non sentirsi solo. Per me lo spazio è questo, nella mia solitudine rumorosa unita a quella di altre efficaci solitudini. È lo spazio del pensiero trovato da qualche anno in questa parte di mondo ch'è la rete. Sapere che aldilà di questo schermo c'è qualcuno che parla e comprende la mia stessa lingua è una gioia impareggiabile. Come conversare con donna di province.
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2 commenti:
Gran bel scritto. Serio. Composto.Che non chiede consenso.
E questo è già tanto.
Grazie carissima
:-)
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