sabato 29 agosto 2009

Un eremo di speranza



DIO Che mi dovevi dire stasera?

IO Niente di particolare, salvo il fatto che, davanti allo specchio, durante il massaggio dopobarba, improvvisamente, un dèmone s'è impossessato di me facendomi tendere tutte le corde del collo, diventare paonazzo, gridare: ma porcamadosca (variante), quanto durerà ancora questa presa mentale, quest'ingombro permanente del cervello che Berlusconi è? Ma perché non muore e non se ne parla più, così, d'improvviso, di morte naturale, una sincope, zacchete! e via dentro il mauseleo pieno di confort.

DIO Sì, come quei bischeri dei faraoni. Ma la tua è una torbida speranza o un pio desiderio?

IO No, è un'incazzatura. Io voglio pensare ad altro, vorrei vivere in un paese dove ci si occupa di cose più serie, dove la politica è solo una funzione di servigio alla nazione, dove la Chiesa prega e aiuta i poveri e non rompe i coglioni alla politica e alla cittadinanza, dove l'intelligenza, il merito, il fascino ritrovino una denotazione artistica, scientifica, estetica. Ma non è l'ora, in fondo, di farla finita davvero, o italiani, di questa pantomima vergognosa che la maggior parte di noi ha sostenuto e messo in atto? Possibile che - a parte i diretti interessati dell'indotto, figli, nipoti, parenti, direttori di telegiornali e giornali, escortine, grandifratelli, dipendenti sparsi, quanti siete? trentamila, centomila? quanti? - gli altri, quelli che l'hanno voluto e votato senza alcun interesse che il rancore/risentimento verso la sinistra, quelli che odiano la barca di D'Alema e il radical-chic, quelli che Prodi, quelli che hanno avuto paura che gli fossero levati i privilegi spicci tipo vassallaggio come la liberalizzazione delle farmacie, eccetera, insomma, o popolo, possibile che dopo tutti questi anni tu sopporti dentro te questo pharmakon trasformatosi ormai totalmente in veleno?

DIO E sicché, in soldoni, tu vuoi che Lui muoia. Muoia un solo uomo, mi pare che lo disse anche qualcun altro, ma mi sfugge il nome. Bagnasco?

IO No, non fare l'ironico, o Altissimo: era Caifa, il politico-sacerdote par excellence.

DIO Già, il furbone che praticamente dette il via alla tre giorni di Gerusalemme. Ma io gliel'avevo detto a quel bischero di mi' figliolo: st'attento, che quei preti laggiù ne sanno una più di' diavolo.

IO Sì, ma ora non ti mettere a rivangare, o Signore.

DIO D'accordo, ma anche te non potresti sforzarti di pensare a qualcos'altro? Possibile che tu, persona a modino, ti faccia trascinare in questo vortice provocato da un uomo che solo a guardarlo mi verrebbe di nuovo voglia di far l'interventista, alla teocon, per dargli un solenne capaccione, ma forte, altro che come quel buffetto in piena crapa che prese su a Bruxelles. Vedi di rilassarti: leggi, scrivi, fai di conto, fai la raccolta differenziata per bene alla Weissbach, chiedi lo scontrino col sorriso senza fare lo scontroso, occupati delle tue figlie invece di star qui davanti a questo schermo a bacarti i' cervello, vai su in cima al bosco e ridimmi a mente, come una volta facevi, tutti i mottetti montaliani e vedi un po' se te li ricordi senza sbagliare...

IO Va be', ci proverò. Purtroppo però ogni riflessione - filosofica, poetica, artistica in genere - mi rimanda alla questione. L'aria è satura del suo sorriso ebete, dei suoi megafoni, delle sue distrazioni di massa. Mi occorrerebbe uno psicanalista, tipo Paul Weston.

DIO Faresti meglio a riposarti un po'. Vedrò di fare del mio meglio per non trascinare troppo in quest'uggia questo paese che amo tanto, ma così tanto, che per dispetto vi ho costruito una Santa Sede permanente. Fossi te prenderei alloggio in una cella dei frati su all'Eremo di Camaldoli; pare che affittino, per meditare tra faggi e abeti secolari, alloggi confortevoli. Va' lassù una settimana senza internet, senza giornali, senza nulla.

IO E se trovo Boffo?

DIO Salutamelo, e digli che faccia meno i' bischero.

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