mercoledì 26 agosto 2009

Una speranza per la perdonanza



da Wikipedia

«Controversi sono i pareri sulle dimissioni di Celestino V. Se si dà credito ad una interpretazione molto popolare, ma contestata dai critici moderni e contemporanei, Dante Alighieri è quello che, forse, si espresse nella maniera più critica nei suoi confronti. Secondo questa ipotesi, infatti, il personaggio nel III Canto dell'Inferno di cui si dice che:

« Poscia ch'io v'ebbi alcun riconosciuto,

vidi e conobbi l'ombra di colui

che fece per viltade il gran rifiuto. »

sarebbe proprio Celestino V; ma occorre precisare che per Dante il concetto di viltà era riposto in tutt'altra categoria di personaggi. Tuttavia, vi sono diverse interpretazioni della frase dantesca (ad es. Esaù e Ponzio Pilato).
Francesco Petrarca, invece, diede di questo gesto una interpretazione diametralmente opposta, ritenendo che una persona come l'Angeleri, dotata di alta spiritualità, non avrebbe mai potuto attendere ai doveri papali se quei doveri, come succedeva a quei tempi, andavano a prevalere sui principi morali. In altri termini, Celestino V, uomo di alti principi morali, non tollerava che la Chiesa nel corso della gestione temporale potesse fare compromessi».


Sia che si dia ragione a Dante (si onora un pavido?) sia che dia ragione a Petrarca (come si può essere indulgenti verso chi, come Berlusconi, dichiara di non aver colpe da farsi perdonare?) l'unica speranza della perdonanza è che Celestino (ultimo pontefice ad essersi dimesso tale) ispiri le dimissioni del nostro Presidente del Consiglio (purtroppo pare che non vi sia l'ombra di nessun Bonifacio politico alle spalle del Cavaliere).

1 commento:

nonunacosaseria ha detto...

sai cosa? forse dante era un cattocomunista pure lui