Il venerdì pomeriggio vado alla Coop. Faccio la spesa girando col carrello tra i reparti del supermercato. Non corro, m'attardo, nonostante spari i raggi infrarossi della pistola Salvatempo sui codici a barre dei prodotti che scelgo.
Oggi, mentre mettevo dentro la borsa frigo (sono organizzato) alcuni vasetti di yogurt, vedo apparire accanto a me una giovane bionda in shorts, senza calze, maglietta fina, seno da perdere il senno. Resto incantato senza troppo dar vedere che guardo, sono cose che non si fanno dentro un supermercato, quando, da dietro, sento arrivare alle nari, un acutissimo e nausebondo puzzo di sudore. Chi cazzo sarà, mi dico, e mi volto e vedo a un dipresso un signore tra i trenta i quaranta, coi pantaloni neri e la camicia senza maniche nera, couperose alle guance, che avanza piano cercando, probabilmente, la sua marca di yogurt preferita.
Mi volto e vedo la bionda scostarsi repentinamente dallo scaffale frigo e dirigersi altrove, le labbra leggermente contratte, come ad accennare una smorfia di disprezzo. Mi preoccupo: non avrà mica pensato che fossi io a puzzare così e, immediatamente, faccio anch'io la bocca schifata aggiungendovi una labiale imprecazione, cercando in tutti i modi di scagionarmi e dare intendere che non sono io a puzzare a bestia così.
Non potendo, per ovvi motivi, seguire la bionda, mi spingo due o tre reparti più avanti, nella zona biscotti, tè e caffè, e approfitto di un momento di quasi solitudine per mettere, non visto (almeno credo), il naso dentro la maglietta per annusarmi le ascelle: sono in ordine, non è stato caldo abbastanza da sudare dopo la doccia di stamani - e poi, perdinci, anche quando puzzo mica puzzo così. Mi compiaccio. Già che ci sono espiro un po' aria sul dorso della mano e annuso. Va bene anche l'alito, almeno mi sembra, ho da poco bevuto un succhino d'albicocca. Potrei anche baciarla la bionda, si fa per dire.
Abbastanza soddisfatto di me, riprendo la spesa da dove l'avevo lasciata. Dopo poco, in altro reparto, mi ritrovo davanti la bionda. La vedo alzare lo sguardo e subito deviarlo: non può tornare indietro, si capirebbe che lo farebbe apposta. Io sono abbastanza sicuro di me (del mio odore, intendo) e avanzo, calmo, dal pomodoro in bottiglia giù giù sino alla pasta. A metà reparto, nella zona blu della Barilla, ci incrociamo: la vedo tenere basso lo sguardo, verso i cellentani quando, in cima, riecco apparire il signore di prima e la sua inequivocabile scia. La bionda alza lo sguardo cercando un rapido sguardo d'intesa, le labbra adesso volte al riso. Ricambio - ed entrambi fuggiamo, ognuno nella propria direzione, chi verso l'acqua di rose, chi verso l'acqua tout court.
3 commenti:
sei comicissimo
sei buonissima :-)
Umorismo sornione, una delizia.
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