martedì 14 maggio 2013

Una questione d'abitudine


A parte le cose che trapelano nella superficie dei titoli, io non ho seguito per niente il processo in oggetto. A naso, do ragione a Giulio Mozzi che ha trovato due perle nella*** nel commento alla  requisitoria operato dalla redazione dell'Ansa (vedi qui).
Quindi, è può essere presumibile che Berlusconi abbia buone ragioni per sostenere che in tale requisitoria vi siano delle “falsità” (ma saranno i giudici a stabilirlo). Con fatica, capisco altresì che Berlusconi dica vi sia “odio” da parte della Boccassini nei suoi confronti: chi non lo ama, lo odia - lui ragiona così, usando, per l'ennesima, volta, il suo lessico familiare. Quello che proprio non comprendo è perché abbia aggiunto «povera Italia»: in che senso «povera Italia»? “Povera” perché la requisitoria del Pubblico Ministero Boccassini è rivolta all'Italia? O è la Boccassini, in quanto rappresentante ufficiale del potere giudiziario della Repubblica, a rendere povera l'Italia? O forse perché Berlusconi s'identifica col corpo dello Stato e si autocompatisce?
Misteri: per parte mia ritengo che con «povera Italia» bisogna intendere questo: “povera quella nazione che da vent'anni non riesce a evacuare dal proprio intestino una simile tenia politica, economica, culturale - nonostante vi si siano prospettate diverse purghe che parevano efficaci, ma niente: è una (millenaria) questione d'abitudine; che non abbia a ingrassare troppo sto Paese”.



*** Update: 
Mi scuso se, in un primo momento, non avevo specificato che Giulio Mozzi stava criticando tale articolo di redazione e non la requisitoria in sé.
Ringrazio di rinterzo Luigi Castaldi che, mediante stimolo di questo suo post, mi ha fatto rileggere meglio quanto avevo linkato.

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