«Charmante
créature – Voi mi chiedete la
mia biancheria sporca, la mia biancheria smessa. Ma sapete che questa
richiesta è d'una delicatezza sublime? Vedete bene com'io avverta il
pregio delle cose pregiate. Ascoltate, mon ange, in
questa materia io faccio di tutto per assecondarVi, dacché rispetto
profondamente i gusti, e le fantasticherie – per barocche che siano
– le trovo tutte apprezzabilissime, vuoi perché non possiamo
padroneggiarle, vuoi perché anche la più singolare e la più
bizzarra, se analizzata a dovere, risale sempre a un principio di
delicatezza. E Voi sapete che nessuno sa analizzare come me questo
genere di cose. Dunque, mon petit chou,
farei di tutto per assecondarVi.»
Donatien-Alphonse-François
de Sade, Lettera alla moglie dal carcere di Vincennes, del
23 novembre 1783 (trovata in e tradotta da Vittorio Sermonti, Il
vizio di leggere, Rizzoli,
Milano 2009)
«Io sono di un'apertura totale al mondo gay. Comprendo quali problemi hanno dovuto affrontare fin dall'adolescenza, quando hanno scoperto la loro sessualità [...] A livello di persone non vedo differenza, ma non credo sia normale che un uomo vada con un trans. Come donna non riesco ad accettarlo". »
Più che essere offensive, quelle del neo-sottosegratario Biancofiore sono parole di un'indelicatezza assoluta. Lo so che esse sono sulla bocca di una consistente parte della popolazione italiana, la maggioranza forse. Ma quando diventano pubbliche, ovvero quando tali parole s'ignudano in pubblico, la vergogna si appiccica addosso a chi le pronuncia e non al bersaglio che esse vogliono colpire.
Perché la donna Biancofiore non riesce ad accettare che un uomo possa andare con un trans? Perché non lo trova normale, ossia possibile? Forse ella voleva dire: “non riuscirei ad accettare che il mio uomo possa andare con un trans” - e soltanto in questo caso il suo pensiero potrebbe essere giustificato perché il suo gusto personale non accetta (-erebbe) né accoglie (-erebbe) tale desiderio del “suo” uomo.
Chissà, forse la sottosegretaria Biancofiore riuscirebbe ad accettare che una donna vada con un trans; o forse no, non credo che le sue fantasticherie possano arrivare a tanto.
Ma allora i trans con chi dovrebbero andare, con se stessi? Trans lesbian o trans gay? O, peggio, dovrebbero autocastrarsi e diventare degli eunuchi? Oppure ancora: essi dovrebbero chiudersi dentro un monastero di clausura? Ma come frati o come suore?
Comunque, io la Biancofiore l'avrei lasciata alle Pari Opportunità, perché, come scrive Balqis:
«Credo che la Biancofiore avrebbe potuto fare meglio di chiunque altro, proprio perché si sarebbe sentita investita di una responsabilità enorme».
E invece, indelicatamente, è stata spostata di ufficio a fare il sottosegratario alla Pubblica Amministrazione col Ministro D'Alia, per occuparsi di un altro tipo di “perversione”.
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