Una delle cose che più mi colpiscono del conflitto siriano è la quantità di soldi che il regime di Assad ha negli anni accumulato per permettersi, dopo tutti questi feroci mesi di bombardamenti e spari, anche di comprare nuovi, potenti missili dalla Russia. Ché la Russia è sì il primo alleato di Assad, ma certo non gliele dà a gratis le armi.
Nel risiko siriano lo stallo e il prolungarsi della guerra civile è, in gran parte, da attribuirsi alla volontà di potenza russa, al fatto che Putin ci tiene tanto a esercitare il ruolo di dominus della situazione; e un indebolito Assad (a sufficienza antiamericano) è preferibile a un regime che guardi con più favore agli Usa.
Tuttavia, non si capisce bene come Putin possa, allo stesso tempo, essere il primo alleato di Assad e uno dei migliori alleati di Israele. Ricordiamo infatti che, poche settimane fa, il presidente russo ha incontrato Netanyahu e il capo del Mossad a Sochi, sul mar Nero. Io non credo che, durante tale incontro, non abbiano discusso delle forniture di armi dalla Russia alla Siria, perché - pur stolida che sia - la politica di Putin non penso preveda la lingua biforcuta.
A parte.
Relativamente alla vendita di armi, seppur in altro contesto e scenario, è interessante notare come la Germania, zitta zitta toma toma, abbia venduto 34 suoi fiammanti Ghepard (carri armati per difesa anti aerea) al Brasile, che li ha acquistati in vista della prossima Confederations Cup (e dei Mondiali di calcio che, il prossimo anno, ivi avranno luogo).
1 commento:
di ciò che si dicono noi possiamo solo indovinare, grossomodo e sbagliando. quanto al resto, parlano di affari. se no di che?
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