Ho appena finito di vedere, e ascoltare, l'intervista di Nuzzi a Casaleggio e m'è venuto un sonno apocalittico.
Tuttavia, prima di coricarmi, desidero riportare alcuni passaggi trascritti (presi dal blog di Grillo) perché qualcosa non mi torna.
N: In Italia un terzo dei cittadini non è collegato a internet. Lei più volte ha sostenuto che questa arretratezza sia voluta. Perché siamo indietro?
C: Questo è un dato di fatto. Rispetto a Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Giappone, Cina noi abbiamo una diffusione parziale di internet e anche dei servizi che porta.[...]
Lo riscrivo anch'io, per tenerlo meglio a mente: in Italia v'è una diffusione parziale di internet.
N: Caso datagate. Al mondo ci sono giganti, colossi della rete, come Google, Facebook. Ma non c’è una regolamentazione. E alcuni diritti democratici vengono violati, come quello alla privacy. Non crede che possano esserci delle nuove forme di accentramento del potere grazie alla rete? Il m5s come si pone rispetto a queste questioni?
C: Il m5s si è sempre posto per la protezione della persona e per la libertà dell’individuo. Questo in termini generali. Poi se parliamo in termini specifici, quindi parliamo dei cosiddetti giganti della rete, o del datagate, la mia posizione è quella che ci vuole un controllo sovranazionale su questi giganti, che non può essere delegato semplicemente ai consigli di amministrazione di Google o di Facebook per quanto riguarda la privacy, perché altrimenti si rischia una deriva in cui questi gruppi assumono un potere politico superiore a quello degli stati.
N: Non hanno già questo potere?
C: È probabile che ce l’abbiano. È probabile anche che ci siano delle contiguità con alcuni Stati… che possano essere i dati acquisiti da questi gruppi utilizzati per fini politici.
N: Fa riferimento allo scandalo negli Usa?
C: Non solo. Penso che questo sia solamente la punta dell’iceberg.
N: Anche in Italia?
C: Può essere. Ma non ne ho alcuna prova. Diciamo che siamo protetti dal fatto di essere arretrati!
Dunque, grazie alla “diffusione parziale di internet”, ovverosia grazie al fatto di essere arretrati, gli italiani subiranno meno danni dallo scandalo Datagate. Teniamo anche questo a mente.
N: Nelle ultime settimane secondo i sondaggi il m5s ha subito una flessione. Lei come la giustifica?
C: Non credo ai sondaggi. Quindi non mi do nessuna spiegazione. Ho visto sulla mia pelle che i sondaggi hanno dato valutazioni che poi non si sono dimostrate vere. A partire dalle elezioni politiche. Noi avevamo tutt’altra previsione che poi è stata quella che si è manifestata.
N: Quindi avevate dei sondaggi?
C: No. Abbiamo una valutazione di quello che la rete dà come indicazione generale del trend di un certo tipo di informazione. In questo caso l’informazione politica legata alle elezioni.
Casaleggio non crede ai sondaggi: ne ha ben donde. D'altronde, alla luce dei risultati ufficiali delle ultime elezioni politiche, sono in molti gli italiani che non ci credono. Ok, ma se è giusto non fidarsi dei sondaggi, data la loro scarsa attendibilità, come si può, obiettivamente, dare credito alle indicazioni generali della rete se in Italia essa, la rete, è diffusa parzialmente? E, ancor più, se - in fatto di rete - gli italiani sono arretrati?
Eureka!
Ora so come Casaleggio può avere «una valutazione di quello che la rete dà come indicazione generale dei trend di un certo tipo di informazione»: oltre a essere un guru è anche un indovino, come il famoso Frate - stesso marketing.
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