martedì 2 luglio 2013

Il cielo stellato dentro me, la legge morale fuori di me

Volta celeste
Pensavo all'anima: l'ho persa, così come ho perso, nell'ordine, la fede*, l'amore, la timidezza, il calcio, la televisione, la politica italiana dopo lo sfacelo del Partito Democratico seguito alle ultime elezioni, l'idea che l'Italia possa un giorno diventare un paese normale, la voglia d'impegnarsi perché lo diventi.
Di contro, persa l'anima e tutte le altre cose dette, con qualcuna in meno che ora non mi viene in mente e se mi viene la elencherò un'altra volta, resta il corpo, le sue passioni, la voglia di estrarne piccoli godimenti quotidiani, minime sensazioni di benessere, o anche solo il fatto di tenere lontani, per quanto possibile, malesseri e malanni.
E, dunque, perché se stasera tuffo lo sguardo nel cielo stellato non avverto alcun desiderio di pensare all'Oltre me, mi stufo subito e rientro In me comportandomi nella stessa maniera delle stelle nei confronti dei loro osservatori interstellari?
Getto luce minima di lucciola, debole, assolutamente inutile per trovare la via, eppure mi piacerebbe che questa scia luminosa intermittente, che mi trascino dietro nelle mie elucubrazioni, lasci qualcosa della mia sussistenza, non tanto per glorificare post mortem un io inutile, quanto perché, come io sorrido nel vedere ora una lucciola transitare, così qualcuno altrettanto sorrida nel leggere il mio «transito di un io affaticato in attesa di compimento» (cit.).
Cristo, come sono vanesio. È meglio interrompa qui le mie riflessioni intorno all'io, alla vita, alle impossibili identificazioni di un senso. Meglio che mi rituffi nell'inattualità per respingere l'onda inflattiva delle informazioni inutili, della Santanchè come problema politico, e mi farò un bel massaggio prostatico per tirare fuori una parte di essere - un modo sicuramente migliore del fare ontologia coi pantaloni alla zuava.

*Anche se non posso essere sicuro di averla mai avuta, così come la intende chi davvero ce l'ha.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sigh.
il calcio manca tanto anche a me.