martedì 16 luglio 2013

Procaccini d'affari

via Balqis
Chi ha sbagliato deve pagare. 
Chi ha fatto bene deve riscuotere. 
Chi non ha fatto un cazzo deve rimanere al suo posto. 
Alfano: non mi viene in mente niente.
Bonino. Pensavo: se Emma Bonino non fosse stata ministro, ma quello che era prima, e cioè un'esponente del Partito Radicale, si sarebbe imbarcata, via Vienna, per Astana e si sarebbe incatenata davanti al palazzo presidenziale kazako? Magari con Pannella vicino in sciopero del respiro? Fame e sete non sono sufficienti in Kazakistan. 
Bonino. Pensavo: perché il ministro degli esteri, per rimediare allo sbaglio fatto da altri, da Procaccini (e vai!), non s'imbarca con un volo diretto per Astana, con l'obiettivo di riportare in Italia la signora Alma? Sarebbe bello, sarebbe sorprendente. Non riescono più a stupirci positivamente i politici.
Letta. Pensavo: quali sono i rapporti commerciali con il Kazakistan? Cioè, loro ci vendono il gas e il petrolio e noi gli vendiamo, cosa gli vendiamo? Fare lista. Vedere quali aziende italiane hanno interessi cospicui da quelle parti. Fare pressioni su tali aziende. O sennò chiudere i rapporti commerciali se non ci ridanno Alma. Fare i duri duri eccheccazzo. Ci farà paura il kazako. Non verranno mica coi cavalli ad abbeverarsi alla fontana di Trevi. 

Pensierino finale per il sudicio che ha scelto la linea soft del superavvocato Coppi: speriamo vinca Bartali.
«Farà piacere un bel mazzo di rose 
e anche il rumore che fa il cellophane, 
ma una birra fa gola di più 
in questo giorno appiccicoso di caucciù.»

Nessun commento: