La chiusa de L'Amaca odierna, se non fosse scaturita dalla penna di un opinionista di professione, parrebbe architettata da un catechista ingenuo e poco avvezzo al linguaggio teologale, giacché Dio, se esistesse e fosse buono, necessariamente sarebbe impotente, altrimenti sarebbe negligente, per non dire accidioso perché per una Malala che è riuscito fortunosamente a salvare - grazie al caso e grazie alla scienza medica umana -, cento (e forse più) non riescono a salvarsi dal fondamentalismo religioso che giustifica la sottomissione della donna e le conseguenti punizioni per coloro le quali si ribellano ai dogmi della fede.
E poi, su che basi Serra sentenzia che i Talebani sono dei blasfemi che usurpano il nome di Dio («buono e potente»)? Chi è, in fede, che può testimoniare di essere il vero e il solo interprete delle “ragioni” e della “volontà” divina? Dio - nelle varie accezioni religiose - non è mai sceso in piazza a dire, «hai ragione tu e tu no, si fa così e cosà», ha sempre parlato per bocca dei profeti - e dei ministri che, seguendo gli insegnamenti dei Libri Sacri, cercano d'interpretare la parola Dio deliberando successivamente dei precetti della fede. Detto altrimenti: qual è l'autorità suprema della religione islamica che può scomunicare e dichiarare blasfemi i Talebani? Mikhail Al Serram?
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