lunedì 7 ottobre 2013

Fondono e filano

«Fondersi in un Comune unico significa ottenere i contributi economici che la Regione ha destinato come forma di incentivo agli accorpamenti amministrativi e avere diritto all'esenzione dei limiti imposti dal patto di stabilità per i primi tre anni. E per i cittadini l'unico fastidio sarà quello di dover cambiare la residenza quando scadranno i loro documenti»
In Toscana c'è stata questa roba. Io ho partecipato, e come elettore, e - novità - come scrutatore. Mia prima volta, infatti, il fare lo scrutatore. Alcuni anni fa chiesi all'anagrafe comunale come si faceva a diventarlo e loro mi dissero bastava fare la richiesta ché mi mettevano in lista. La feci, ma non ero mai stato sorteggiato. Neanche questa volta, a dire il vero. Soltanto, il sorteggiato ha rinunciato e io sono stato nominato scrutatore di sostituzione a un secondo (o terzo?) sorteggio. Mi hanno comunicato la cosa mercoledì scorso per telefono, mentre ero al lavoro. In verità ero titubante, non sapevo se accettare o no, quando una cara collega, con il suo straordinariamente persuasivo accento napoletano, mi ha tolto dagli indugi: «Ma tu sei scemo? Ti danno trecento euro e stai un giorno senza venire a lavorare». Non ho titubato più, anche se, mi hanno detto poi al seggio, gli euro saranno centoventi. Pazienza: mi farò dare il resto dalla collega: una pastiera potrà bastare.

Mi sono divertito? Mi sono divertito, anche se non c'era un gran che da fare. 52% totale votanti delle tre sezioni (dov'ero io la media un po' più bassa). Più donne votanti che. Tra esse ho contato una quindicina di suore vestite di bianco, dell'ordine dei camaldolesi o dei domenicani. Una mi ha chiesto se il sì significasse l'unione. Ho sorriso, Cristo, ho sorriso. Ci sono stati, dipoi, anche un paio di preti e un aspirante imam. Il resto laici, molti simpatici, come un signore classe 1925 che, orgogliosamente, ha proclamato che lui ha sempre votato dal referendum per la Repubblica in poi, anche se ha quasi sempre perso. «Anche alle ultime elezioni?» domando incuriosito. «Soprattutto a quelle, porcoddiaccio, che s'era anche arrivati primi». E un altro che voleva votare davanti a noi senza entrare nella cabina («Perché dev'essere un segreto se voto sì?», «Sì, lo deve essere si accomodi»), e un altro ancora che, alla domanda di un collega scrutatore sul come andasse la vita in generale, lui, sorridente, ha risposto: «Mah, più o meno bene, finché si cammina senza puntelli». L'enigma della Sfinge.

Le sezione elettorale era composta da: presidente di seggio, segretario, scrutatori (4, me compreso). Classi sociali anche qui. Va be', il presidente è stato molto democratico e ha lavorato insieme a noi del terzo stato. Registravamo i partecipanti al voto nei registri divisi per genere. Maschi e femmine. I trans ancora non sono previsti dallo Stato perché potrebbero aver diritto a votare due volte alla stessa tornata elettorale?

Rivedere una parte di facce del popolo. Dall'imprenditore vestito firmato, all'operaio che è venuto in tuta da lavoro. Dalla milf col viso tirato e le tette rifatte, alla signora con la permanente color mogano. Medici, insegnanti, ortolani, macellai, pensionati, geometri, autisti, aspiranti ingegneri, baristi, studenti, giornalisti, ufologi, paracadudisti (cit.), eccetera.

Oggi pomeriggio, alle 15:01, scrutinio. Io mi sono occupato di estrarre le schede dall'urna e di consegnarle al presidente per la lettura dei SÌ o dei NO (o dei "forse", uno ha votato entrambe le opzioni; più due nulle e una bianca).
Hanno vinto i SÌ con una percentuale bulgara (quasi l'80%).

Attenzione. Questi sono referendum popolari consultivi, nei quali vengono interpellati i cittadini elettori su un'eventuale proposta di accorpamento di due comuni limitrofi, aventi un certo numero (limitato, credo sotto i cinquemila) di abitanti . La decisione finale spetta, comunque, al Consiglio regionale, il quale, dato l'esito, credo terrà in debito conto la volontà popolare e promulgherà, prossimamente, l'unione.
Boh.
Già sotto il fascismo (anni '30) i due comuni furono uniti d'imperio, ma per poco: dopo tre anni di litigiosità amministrativa e campanilistica, anche i rigidi gerarchi fascisti furono costretti a ridividere ciò che di fronte al Duce avevano unito.
Sono passati tanti anni e tanta acqua sotto i ponti dell'Arno. Vedremo. Io, per la cronaca, ho votato sì perché sono curioso di sapere dove andranno a sposarsi due comuni. In Chiesa o in Municipio?

1 commento:

Anonimo ha detto...

per Pratovecchio e Stia voto a favore; un po' di spazio per le povere bestie nella, finalmente...