«Dove ci siamo visti?».
Come «Dove ci siamo visti?», dove ti ho visto, ché vorresti darmi a intendere che mi hai visto anche te? Non è possibile, io sì ti ho visto quella volta in piscina sulla sdraio a prendere il sole poco distante da me, ma distante quanto basta per non essere notato, povero sfigato solo mentre tu eri impegnata a fornicare con il tuo (con un tuo) partner, accarezzandolo dappertutto senza alcun equivoco là dove amerei molto anch'io essere accarezzato, dappertutto appunto, a cominciare dai gomiti o dalle rotule perché le mie ossa amano molto il caldo delle mani desideranti.
Quindi, perché mi chiedi questo, adesso, mentre dietro a te faccio la fila al banco gastronomia della coop guardandoti (speravo non visto) le gambe tanto abbronzate, come se fossi appena tornata dalle Canarie, forse ci sei stata, chissà, se ti conoscessi te lo domanderei, magari ci sei stata con il tuo (o con un tuo) partner, con quale ardire ti rivolgi a me similmente sorridendo in maniera tale che potresti finanche imbarazzarmi, far nascere dentro me pensieri loschi, tipo inventarmi una storia per dirti dove ci siamo visti, su di un cavo tirato tra un lampione della luce e un cornicione di un palazzo, sospesi nel vuoto, ognuno con un ombrello in mano sperando in esso come improbabile paracadute.
«Dove ci siamo visti?»
Tu non mi hai visto, non è possibile, perché se mi avessi visto mi avresti deriso e sputtanato orribilmente davanti a tutti i presenti dicendo loro: «Guardate quello là come si struscia la mano sopra il costume mentre io infilo la mia dentro quello del mio partner».
Tu non mi hai visto, quindi, non è vero perché se mi vedevi avresti visto i miei occhi puntati su di te inesorabili, e nel vedermi i nostri sguardi si sarebbero incrociati e avrebbero giustificato la tua domanda, alla quale avrei risposto senza indugio.
Dunque non ci siamo visti, ovvero io sì, ti ho visto e ora ti riguardo e più ti guardo ti guarderei, perché guardandoti la mia mente trova relax ed eccitazione (chissà se porti le mutande color crema dello stesso colore del due pezzi dell'altra volta). Hai proprio delle belle gambe, se non ti disturba potrei guardarle per un quarto d'ora di fila senza alcune interruzione.
«E in questo quarto d'ora di ammirata contemplazione cosa faresti?».
Mi toccherei un gomito, o una rotula.
2 commenti:
caro poeta,
ma poi com'è finita?
È finita al gomito (ieri sera l'ho alzato troppo).
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