sabato 3 gennaio 2009

Come una pera matura



IO. Stamani mi sono alzato con il pensiero di Te, o Altissimo.

DIO. Perché usi tutte queste maiuscole? E poi: cosa ti fa pensare ch'io sia alto?

IO. Mah, di solito, quando ti penso, ti penso appunto nell'alto dei cieli.

DIO. E ti sbagli: casomai fossi Dio, sarei dappertutto, in tutte le cose; sarei uno Sparpagliato: cieli, terra, sottoterra, acqua, aria, catrame, fogne, tubi di scappamento, vie di fuga. E poi, sarei anche Bassissimo, Larghissimo, Strettissimo... Mi fermo sennò andrei avanti all'infinito. Ma dimmi un po', hai detto che stamani hai avuto un pensiero di me.

IO. Sì, infatti. Ti pensavo per chiederti quasi scusa.

DIO. Scusa per cosa?

IO. Perché mi sto allontanando da te.

DIO. Mmmh, forse è il contrario.

IO. Cioè? Sei tu ad allontanarti da me?

DIO. Può essere.

IO. Come può essere?

DIO. Vedi, se io esistessi, non sarei mai ciò che voi umani pensate che sia. Lo fate in molti modi, dall'alba dei tempi. Mi avete visto in ogni fenomeno naturale. Mi avete dato forma animale, umana, o una miscela delle due. Mi avete moltiplicato, poi ha vinto (perlomeno pare l'idea predominante) l'ipotesi che io sia uno (qualcuno dice uno e trino e vabbè). Per non dimenticare poi chi mi ha sempre negato, o meglio, ha negato la mia esistenza, ma avendomi sempre in mente. Insomma, mi avete pensato in tutti i modi possibili a disposizione della vostra mente. Ma una cosa è certa: se io fossi non sarei mai nessuna delle cose che voi dite che io sia. Io sono altro, ovvero io non sono altro.

IO. E dunque tutte le fedi religiose attualmente presenti sulla terra sono in errore? Nessuna davvero ti rappresenta o si avvicina in qualche modo a ciò che tu sei (sempre che tu sia)?

DIO. Sì, in un certo senso le cose stanno in questi termini.

IO. Ma come fanno allora tutte le Chiese a perdurare nel tempo, a resistere al tempo e alla storia, senza che nessuno si accorga di aver fede in un'idea sbagliata?

DIO. Be', questi sono problemi vostri, cioè sono inconvenienti della vostra natura. Vedi, come “nulla ha senso in biologia se non alla luce dell'evoluzione”, così nulla in religione ha senso se non alla luce della parola Dio. Questo per dire che se davvero voi umani vi accorgeste che dietro ogni credo esiste il nulla, il non senso, il vuoto, allora crollerebbe ogni corollario della fede, e tutta la struttura portante delle religioni cadrebbe come una pera matura al suolo.

IO. Oddio!

DIO. Ascolta, ti rivelo un segreto. Io per essere, devo sparire. Sparire dalle vostre menti. Dovete dimenticare che io esisto. Dovete dimenticare il mio nome, dovete smetterla di immaginarmi come non sono e come vorreste che fossi, sempre dalla parte di qualcuno. E Dio qui e Dio là, tutto questo tirarmi la giacca mi ha stufato. Quanto più mi vorrete tra voi e con voi, tanto più io sarò altrove. Io non sono di nessuno. Io sono Dio, e che ca..., scusa, mi stavo innervosendo. E soprattutto: smettetela di pregarmi, smettetela di inginocchiarvi, di rivolgervi qui o là, a nord a sud o in alto. Io non sono in nessun luogo. Ripeto, io sono altrove.

IO. E allora, se per caso io o qualcun altro dovesse proprio pensarti o, malauguratamente nominarti, come ti dovrebbe chiamare?

DIO. Chiamatemi Marcello.

2 commenti:

Valerio Mele ha detto...

Notavo come non appena si consideri Dio come il Tutto, vada in pezzi l'edificio metafisico.

Avevo dialogato anche io con Dio (sotto la forma bizzarra di Ganesh) in un mio blog.

Luca Massaro ha detto...

Grazie per il commento e per la segnalazione che presto leggerò.
Buoni dialoghi a entrambi, dunque.