domenica 8 settembre 2013

Collage economici

Parte prima


A volte, spiegare con una battuta qualcosa è come fare un buco in terra: puoi trovare gas, è vero, ma è più probabile della merda.
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Parte seconda




Ripeto: sto leggendo, piano, Marx. E quanto più lo leggo, tanto più ritengo che la sua scoperta dei meccanismi che regolano l'economia capitalista sia insuperata e insuperabile. Dunque, attualissima. Ciò nonostante, si fa finta che Marx sia passato di moda, sia un pensatore dell'Ottocento che non ha più niente da dirci, che anzi, bisogno ignorare per il fallimento del Socialismo reale
Secondo me - parere da marxista dilettante [*] - è come se oggi la biologia si privasse delle scoperte di Darwin. 
Per quanto attiene ai “ritagli” sopra riportati: a me sembra che da essi emergano in maniera lampante tutte le contraddizioni insite al sistema economico capitalista, il cui scopo principale, la cui ragione sociale è, non scordiamolo, la produzione di plusvalore che può trovare luogo soltanto nello sfruttamento del lavoro umano, ossia nell'acquisto della merce forza-lavoro alle migliori condizioni che il mercato (mondiale) offre. Io sono ancora agli inizi (Libro Primo, Capitolo 13, Macchine e grande industria), tuttavia mi sembra che non ci voglia tanto a capire che, con questo andazzo, tutte le merci prodotte con questo sistema non troveranno più acquirenti nel mondo occidentale (Italia in primis), perché essi, gli acquirenti, saranno disoccupati. Qualcuno dirà: venderanno le loro merci in Cina e in Romania. Ok, ma con quali margini? Esempio: se i cinesi e chi produce in Cina dovessero vendere le loro merci solo per il loro mercati interno, col cazzo che farebbero tali margini di guadagno. I capitalisti sarebbero costretti a trovare paesi dove la forza-lavoro costa meno ancora che in Romania, in Cina, in Vietnam. Ma dove? Marte, purtroppo, è disabitato. Tout se tient.


Non c'è niente da fare, è inevitabile: col capitalismo, alla ricchezza degli uni (pochi) corrisponderà sempre la povertà degli altri (la moltitudine) finché, a un certo punto, inesorabilmente, tutto ciò imploderà.
Certo, i magazzini dei capitalisti sono belli pieni e protetti e ci vorranno anni prima che le loro floride panze restino a secco. Nondimeno, la creazione della ricchezza, senza lo sfruttamento della forza-lavoro, presto o tardi, non sarà possibile. E i padroni scenderanno dall'albero. Tutto dipende se troveranno dei moa o dei leoni.


Intanto, a Cernobbio, parlano di economia. Bella donna, la Lagarde: pensierino granny?

[*]
Se volete un'interprete di Marx comme il faut, lo sapete, dove leggere Olympe de Gouges.

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