giovedì 12 settembre 2013

Il buon gusto di evadere



È come se, dopo il 25 luglio '43, Mussolini e i suoi gerarchi avessero potuto continuare a controllare una cospicua parte dei mezzi di propaganda nazionali e avessero, altresì, avuto modo di “spiegare” al pubblico le loro folli ragioni in interviste in differita trasmesse dai telegiornali o durante estenuanti talk-show in diretta tv. 
Le ragioni di Berlusconi non dovrebbero aver luogo di essere e, invece, hanno, oltre al luogo, anche lo stato e il moto a luogo della diffusione mediatica. E tali ragioni, rinforzate vieppiù dal contraddittorio dei cosiddetti avversari-alleati politici, raccontano che egli è un povero perseguitato politico dalla magistratura imparziale e cattiva, composta da giudici off limits che fanno politica: persone cattive che solgono spesso scorreggiare in pubblico sentenze e che se prendono di punta un cittadino per lui non c'è scampo: proprio come non c'è scampo - mediatico - per quei morti di fame dei falsi invalidi che vengono puntualmente scovati dalle Iene e affini e additati al pubblico ludibrio per avere depredato lo Stato. Mentre per l'evasore, che non è evasore per  davvero, ma solo perché ritenuto tale dopo tre gradi di giudizio, non c'è bisogno di riprenderlo colla telecamera nascosta: egli ha così tanto pagato di tasse nel corso degli anni che poche centinaia di milioni di euro sottratte all'erario cosa vuoi che siano? Pagliuzze, mica travi che accecano.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

bravo, è la differenza tra il piccolo truffatore pizzicato e il grande truffatore possessore di un impero economico e mediatico, padrone di un grande partito politico. la legge è uguale per tutti, solo che non tutti siamo uguali. perciò che la legge sia uguale per tutti di per sé è il massimo d'ingiustizia. la condizione sociale, nell'esempio citato, è diversa. per un delinquente in quella posizione, poste tutte le garanzie del caso, la pena dovrebbe essere molto più severa.

siu ha detto...

"Nous n’avons pas tous les mêmes cartes en main. Pour abolir les inégalités, je préconise donc de n’en plus considérer désormais que le verso" dice proprio oggi, quasi volesse rispondere ad Olympe, il mio amato Chévillard, qui: http://l-autofictif.over-blog.com/
Mentre io continuo a dire che Berlusconi non sarebbe quello che è se l'Opposizione e il Giornalismo fossero esistiti. E dal primo all'ultimo giorno, in tutte le occasioni e senza un cedimento, avessero continuato a dire e a scrivere fortissimo e chiaro, esattamente come si fa perchè si ha il prioritario e assoluto dovere di fare di fronte ai pericoli e alle emergenze, quello che Berlusconi era e quello che giorno dopo giorno andava facendo: strame della democrazia sostanziale.
Ma per farlo probabilmente è necessario 1) avere una professionalità che in Italia queste due categorie da tempo non sanno più lontanamente dove stia di casa, e 2) averlo detto prima a se stessi, ossia esserne convinti, che vuol dire quasi automaticamente anche realmente volti a combatterlo.
Tranne qualche nobilissimo ago nel pagliaio ch'è riuscito a non spuntarsi, invece, tutti, tutti, tutti molto, troppo simili a lui, nella sfera per così dire socio-culturale ben prima che in quella politica.
Et voilà che ogni principio di realtà (razionalità, evidenza, buon senso...) è scivolato via, fino a capovolgersi nel suo contrario o dissolversi nella sua negazione, traghettandoci nell'aberrazione e nell'incubo di un inferno civile dove ormai, in un assoluto vuoto di senso e senza che alcuno senta il bisogno di chiamare nè il 113 nè il 118, si riconosce legittimità a quanto vanno stravolgendo e martellando lui e i suoi; una corte dei miracoli che in qualsiasi Paese vagamente civile sarebbe stata zittita e rasa al suolo ben prima che si ponesse l'opportunità di occupare posti alla neurodeliri o nelle patrie galere. Da noi occupa invece comodamente, lussuosamente, spudoratamente i piani alti, e quel ch'è peggio, la coscienza, ridotta ormai ad ossimoro, di una parte ancora incredibilmente cospicua d'italiani; ma più spaventoso è secondo me il numero di quanti semplicemente si sono assuefatti, un po' drogati, un po' rane bollite, ad ogni onnipresente, incivile e antidemocratica mostruosità. Secondo me, ripeto, grazie al (non) giornalismo e alla (non) opposizione politica, ben più che a Berlusconi in sè.

Luca Massaro ha detto...

Bentornata Siu.
E grazie del tuo superlativo commento.