domenica 12 giugno 2011

Dimenticate Battisti

Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia.

Agli inizi del suo commercio con gli umani, persino Dio, quando scoperse il primo omicidio della storia, condannò sì il colpevole Caino, ma - allo stesso tempo - appose su di lui un segno affinché nessuno osasse ucciderlo in segno di vendetta, altrimenti Egli stesso si sarebbe incazzato di brutto.
Bene, vedere queste foto su Repubblica on line fa un certo effetto; sembra che esse dicano: “guardate signori dove si trova il pezzente assassino, in tal città, in tale via, a tal numero, in tale condominio, a tale piano. Andate, bussate e, se possibile, sparategli addosso”.
Ricordatevi una cosa: se Battisti dovesse morire ammazzato, non vi pentirete mai abbastanza di essere stati così solerti delatori, invero un poco stronzi. Ma possibile non capire che l'unico linciaggio serio oggi possibile è praticare una divina indifferenza? Non ci credete vero? Eppure se continuate di questo passo il prossimo libro del nuovo scrittore brasiliano avrà una vasta eco e sarà venduto a Francoforte, a Londra, a Nuova York, a Pechino e Rotterdam.
Dimenticate Battisti: le cellule faranno il loro lavoro, come lo fanno con tutti noi d'altronde. Noi umani abbiamo un tempo di decadimento più veloce dello stronzio.

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