sabato 18 giugno 2011

Il lungo, il corto, il pacioccone


È vero: offendere/criticare qualcuno per le sue caratteristiche “fisiche” è roba da bambini delle elementari. E, dato che noi siamo sensibili “maestri”, è giusto ricordare che ricorrere a tale metodo denota che non si hanno più argomenti da contrapporre all'avversario in un pubblico dibattito. Quindi, alzare una barriera contro un simile arretramento della ragione, ovvero contro la maleducazione e l'inciviltà, è un dovere da parte delle persone responsabili e mature.
Questo è assodato: Metilparaben fa bene a ricordarlo.
Ciò nonostante è altresì vero che quando uno è stronzo, è stronzo: sia egli alto o basso, magro o grasso, bianco o nero, uomo o donna, bambino o anziano, sano o malato, ricco o povero, etero o gay, nobile o parvenu. Essere stronzi dentro è qualcosa che prescinde da come siamo fisicamente. Della bassezza fisica non importa granché a nessuno: è quella ontologica che fa male, soprattutto di coloro che smaniano di occupare e conservare posti di potere per usarlo come mezzo di emancipazione dei propri limiti, come liberazione del proprio ego rinchiuso nella prigione del risentimento.
Dare il potere agli stronzi... Una cosa che riesce particolarmente bene agli italiani.

3 commenti:

AlterEgo ha detto...

ecco, non riuscivo ad esprimere questo concetto dello stronzo...

Anonimo ha detto...

per questa nostra abilità, nonostante sembri che qualcosa stia cambiando, non riesco ad essere fiducioso.
Ciao

Luca Massaro ha detto...

@ A.E.
L'ho trovato, il concetto, tra le righe del tuo ultimo post.

@Giovanni
Moderatamente fiducioso resto. Anche perché aggiungo anche oggi un nuovo blog al reader: il tuo.