domenica 26 giugno 2011

Gli spettri di Marx

Finalmente capisco qualcosa sulle vere cause della crisi finanziaria che attanaglia l'Europa (e il mondo).
Grazie a questa acuta analisi economico-politica, che sarà anche scritta a matita, ma il suo tratto - a mio avviso - è indelebile e illuminante.
Ha un solo difetto: mi fa scivolare a sinistra, a me, che sono uno sporco individualista che tutto vorrebbe fuorché vivere in un kibbutz.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'articolo alterna giuste osservazioni (es. "non essendo il lavoro produttivo retribuito integralmente") con spruzzate anali di comunismo (es. "dall’altro perché la ricchezza prodotta socialmente" a seguire) e ideologici rutti anticapitalisti (es. "In una società in cui domina la grande proprietà" a seguire).

L'"acuta" analisi, purtroppo, è macchiata di erroracci, uno per tutti la causa della crisi del debito pubblico. Eliminando la notte del pensiero dell'anticapitalismo, quest'immagine vale più di mille parole le cause del debito pubblico, credo che questa immagine sia abbastanza eloquente. http://dshort.com/charts/tax-brackets-and-federal-debt.gif

Ultime notizie: Marx è stato ucciso dalla storia, ovvero dalla teoria e pratica economica; sarebbe ora di cominciare a superarlo, come hanno fatto i Paesi nordici, tanto per dirne alcuni.

(Solo per dire: ci sono un bel po' di studiosi che fanno le stesse giuste osservazioni senza però scadere nel ridicolo, e hanno pure qualche premio Nobel che gli pende dal collo. Gli squilibri attuali, ovvero ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, hanno un nome e un cognome: Ronald Reagan - e successori repubblicani, e sfortunatamente per noi la base del GOP è ancora tutta reagancretina. E il brutto, per noi, è che Reagan fornisce idee anche ai senza idee nostrani. Un esempio - che io sto combattendo nel mio piccolo - è quella idiota uscita reaganomica delle tre aliquote IRPEF di cui si parla in questi giorni, che è tutto il contrario di ciò che necessitiamo - ovvero tre aliquote in più)

Anonimo ha detto...

Rileggendo vedo qualche ripetizione di troppo. Chiedo venia, è l'ora tarda.

Olympe de Gouges ha detto...

grazie Luca. come ben sai il kibbuz risale ad un'idea pseudo socialista (sinonista) di due secoli fa. è una comunità etnica e religiosa e non credo faccia al nostro caso

e poi non ci sono filari di lamponi

Luca Massaro ha detto...

caro Tooby, grazie di questo tuo contributo (rischio meno la deriva comunista).
Comunque a me Olympe mi convince quando scrive: «la ricchezza prodotta socialmente non entra mai totalmente in circolazione essendo in parte sempre crescente tesaurizzata dagli stessi capitalisti e quindi sottratta agli scopi della società. Ma soprattutto perché lo Stato non è un organismo indipendente ma uno strumento della lotta di classe in mano al capitale, per cui sia dal lato delle politiche fiscali, sia dal lato della spesa statale indotta, il capitale finanziario governa di fatto la situazione a proprio vantaggio».
Ecco, io trovo questo passaggio incontestabile. Se, invece, trovi che non sia corretto, mi piacerebbe tu me ne fornissi le ragioni.
Ciao

Anonimo ha detto...

Il periodo: «la ricchezza prodotta socialmente non entra mai totalmente in circolazione essendo in parte sempre crescente tesaurizzata dagli stessi capitalisti e quindi sottratta agli scopi della società.» è incontestabile, per ciò che ho detto sopra: lo Stato ha rinunciato a tassare più adeguatamente i redditi più elevati per ragioni campate per aria (ma di successo perché possono essere spiegate agli idioti in pochi minuti - si veda la curva di Laffer).

Risparmio aggettivi sul resto: prima di obiettare vorrei che mi fosse dimostrato o quanto meno argomentato. In altre parole, l'affermazione dello Stato servo del capitale è equivalente all'affermare che ci governano Kang e Kodos*; come ho già spiegato tale affermazione non è necessaria per essere d'accordo con né per spiegare il periodo precedente: niente gomblotti demoplutogiudomassonici, solo una teoria economica idiota che è ancora molto in auge a causa della popolarità di chi l'ha proposta, del suo essere for dummies e, soprattutto, a causa della povertà intellettuale repubblicana e conservatrice in generale, incapace di superare Reagan (così come certa gente è incapace di superare Marx - lo twittavo giusto ieri sera: i reaganisti continuano a soffiare sul fuoco dell'anticomunismo grazie agli irriducibili comunisti, i comunisti continuano a soffiare sul fuoco dell'anticapitalismo grazie alle idiozie succitate. È un circolo vizioso: io vedo due parti che forniscono al nemico la ragione della sua esistenza e che respingono ciò che c'è nel mezzo dello spettro ideologico ed economico - roba più sensata e moderna - con ragioni opposte, mentre i Paesi e la classe media continuano ad essere le vittime di questa lotta insensata).

*Cittadino Kang https://secure.wikimedia.org/wikipedia/it/wiki/La_paura_fa_novanta_I-X#La_paura_fa_novanta_VII