venerdì 3 giugno 2011

La scatola nera dell'umanità

Marino Niola intervista Marcel Detienne per la Repubblica di oggi. Ne riporto una preziona ultima parte. Qui per ora il pdf.

Ma il mito dell ́autoctonia, oltre che a fare le nazioni, qualche volta può servire a disfarle. Non acaso l ́Europa di oggi è piena di movimenti autonomisti, baschi, catalani, fiamminghi.
«Per non parlare dei vostri padani. Con la loro mitologia celtica. Ridicola sul piano scientifico ma efficace su quello politico, perché sostiene una serie di rivendicazioni e di spinte che hanno tanta presa da condizionare il governo italiano».
Quindi la Lega è una sorta di cantiere mitologico in piena attività?
«Certo, quando cominciano a circolare pseudo storie e la gente ci crede o vuole crederci, siamo davanti alla costruzione di una mitologia politica che usa simboli storici rimescolandoli a suo uso e consumo. L'ampolla del Po, Alberto da Giussano, il dna celtico, i riti druidici, i Padani come veri autoctoni in quanto discendenti di quei Celti che si erano rifugiati sulle montagne per resistere ai Romani».
I miti dell ́autoctonia sono universali e dunque inevitabili, o sono uno scheletro nell ́armadio
dell ́Occidente?
«Quando nomino l ́autoctonia in Giappone non capiscono nemmeno di cosa io stia parlando. Del resto si tratta di un paese dove non esistono le carte d ́identità. Possiedono solo il passaporto nel caso in cui vogliano uscire dal paese. Non c ́è un sistema di identificazione dei cittadini. Persino negli Stati Uniti e nel Regno Unito non sono ancora riusciti a istituire un documento di identificazione analogo alla carta d ́identità. Anche perché in base all ́Habeas corpus il cittadino è titolare esclusivo della sua persona e della sua identità. E negli Stati Uniti un poliziotto non può chiedere a una persona le sue generalità, a meno che non abbia una pistola fumante e un cadavere accanto».
Perché l ́Europa allora è ossessionata dall ́identità e ha tanta paura degli immigrati?
«Perché dimentica di essere il risultato di una grande mescolanza di sangue e di popoli. Un continente nomade».
Non pensa che questa paura venga fomentata ad arte visto che oggi la sicurezza è la merce
che si vende meglio sul mercato della politica?
«Certo, tant'è vero che si finisce per controllare e securizzare tutto, perfino la storia».
[...]
Ha ancora senso studiare il mito? Non sappiamo già tutto quel che c ́era da sapere?
«No, c ́è ancora molto lavoro da fare per i mitologi come per gli antropologi. Perché è la vita stessa a produrre il mito. Che è la scatola nera dell ́umanità».

2 commenti:

rom ha detto...

Avevo capito, leggendo il titolo, umanità-scatola nera. L'umanità come scatola nera. La quale umanità, dunque, registrerebbe i dati di navigazione, di volo. Della Terra, immagino. La quale gira su se stessa, gira gira gira su se stessa, ogni giorno, e gira gira gira intorno al sole, ogni anno. Sempre gli stessi giri, lo stesso viaggio. Mon dieu!
Si capirebbero un sacco di cose, se fosse l'umanità ad essere la scatola nera, e non il mito.

Luca Massaro ha detto...

È vero, ottima pensata. In fondo, come terrestri, siamo in "volo" nello spazio. Mi piacerebbe, tuttavia, che ci imparassimo a leggere prima di qualsivoglia catastrofe.