giovedì 2 giugno 2011

Galeazzo Alfano

Io, che appartengo alla categoria di quelli che vorrebbero vedere Berlusconi tradotto davanti alla Corte del TPIY per tritamento di palle di una consistente parte della popolazione italiana, mi domando, per l'ennesima volta, come uomini che, a tutta prima, dovrebbero avere una loro indipendenza di pensiero e di azione, possano essere manipolati dai desiderata del presidente del consiglio, così, come se niente fosse.
Prendiamo Angiolino (tra poco) Fu Ministro della Giustizia Alfano. Ma come si fa a pensare di dimettersi da un simile incarico solo perché il Capo lo comanda? Cosa mi significa questo se non il fatto che egli è un uomo nelle mani di Berlusconi e che risponde prima ai suoi interessi che a quelli della nazione? Il giovinotto sembra pulitino e quando parla mira sempre lo sguardo al cielo, ispirato non tanto dal dio scudocrociato, ma dal suo vero demiurgo. Ma possibile che uno a quarantunanni non sia capace di mandare  a fanculo il Padre (o il Tutore), non gli riesca di divincolarsi dalla sua stretta ed avere un minimo sussulto di dignità, come lo ebbe - seppur in modo controverso - Galeazzo Ciano? Guardate che non vi fucila mica se cominciate ad imparare a dirgli no. Tutti a cagarsi addosso i berlusconiani, tutti ad aver paura di non saper vivere fuori dall'ala del potente protettore. Liberatevi prima che sia troppo tardi, per esistere, non per tradire; per capire, per non rimanere incrostati, come schizzi marroni, sulla superficie del volto berlusconiano.

2 commenti:

Alberto ha detto...

Detta in ridere questi qui rimangono dei bamboccioni. Detta sul serio...

AlterEgo ha detto...

manca solo che si innesti bulbi piliferi per compiacere il suo datore di lavoro