domenica 25 dicembre 2011

Regali sotto l'albero

Stamani, sotto l'albero, ho trovato due post regalo di Luigi e Olympe. E mi sono sentito, di fronte al Potere, come la gentil donzella della foto sopra, che vorrei estensivamente rappresentasse ogni essere umano, senza distinzioni di sesso ed età.
Scriveva Mao Tse-tung nel 1938:
«Il potere politico esce dalla canna del fucile. Il nostro principio è che il partito comanda il fucile e che non bisogna mai permettere che il fucile comandi il partito... Tutto può uscire dalla canna del fucile. Chi vuole impadronirsi del potere statale e conservarlo deve disporre di un forte esercito. In questo senso si può dire che il mondo intero non può essere trasformato che con l'aiuto dei fucili. Noi siamo favorevoli all'abolizione delle guerre: noi non vogliamo le guerre. Ma soltanto con la guerra si può abolire la guerra».
Il Potere ci sta tenendo al guinzaglio travestito da Babbo Natale. Il problema è che ancora stiamo lì, schiavi imploranti, pronti ad attutire il colpo, sempre nella parte di coloro che assecondano i desideri del padrone. Non domando di prendere i fucili, sia chiaro. Guarda cos'è successo in Cina dove una straricca e numerosa classe dirigente di Partito tiene al guinzaglio miliardi di umani. Domando solo, da schiavo, di smetterla di desiderare queste cose, queste mercedes del cuore e del cervello, di giustificare la merda in continuazione, di esserne la manovalanza beota che dice “Buongiorno Generale, Avvocato, Dottore, Cavaliere”... Cavaliere una sega.
Non per mancanza di rispetto, di riguardo. È che qui, senza accorgersene, abbiamo autorizzato coi nostri stessi desideri certe ricchezze spropositate... prendi gli attori di Hollywood che, per divorziare, hanno la possibilità di dare cifre inaudite al coniuge... cantanti miliardari che fanno la beneficenza... sceicchi del cazzo che tengono il popolo alla gogna e poi vanno in Inghilterra a comprare fica e calciatori e lì allo stadio sempre decine di migliaia ad applaudire ventidue che corrono dietro a un pallone... e milioni davanti alla tv, come sempre. 
Ognuno trova il modo per giustificare tale abominio, ognuno trova una via di fuga, ventimila euro per andare all'estero a farsi inseminare o a tirar le cuoia in una clinica svizzera bevendo una cicuta postmoderna. Ma qui occorrono gesti politici... Io  posso offrire... niente, non posso offrire niente che dei regali già scartati.

2 commenti:

sirio59.mm ha detto...

Son cose di cui ci siam scritti: mi fa piacere ravvisarne qui la convergenza.
E ricordare Camus (di cui sono intellettualmente un po' innamorata), laddove ci racconta la rivolta dello schiavo che, ad un certo punto, comprende che è improrogabile dire "no". Lo schiavo, che non ha fatto che inanellare un rosario di "sì" precedenti, sente cioè di aver toccato quel limite oltre il quale NON SI PUO' andare oltre, la frontiera. Sente nel contempo di essere dalla parte della ragione, perché ogni rivoluzione abbisogna dell' assoluta certezza di "avere il diritto di..."
Ecco: la barriera è quasi violata interamente. Gli schiavi -NOI-, devono semplicemente prenderne atto, saperlo, accorgersene.
Probabilmente diventerà una mera questione di sopravvivenza.
"La coscienza viene alla luce come rivolta", dopo essersi resa conto della sua similitudine di condizione con le altre: solidarietà fra le catene, ma potenzialmente rivoluzionaria.
Il pericolo -e pericolo c'è, perché nella realtà umana non può esistere l' idillio-, sta oltre, sta dopo...
Ci si scontra con esso quando "lo schiavo inizia con il chiedere la giustizia e finisce per volere una corona.". A quel punto, ricomincia la giostra.
Ecco, io volevo solo ribadire che non c' è corona che mi seduca, neppure nel sogno.

Luca Massaro ha detto...

Questo tuo commento, Morena, nobilita il mio "balbo parlare". Grazie